Massimo Pericolo, rapper di Brebbia, porta lo spirito ribelle anche in città, come dimostrato nel suo live sold out al Forum di Milano, un momento culminante nel suo percorso artistico. Ernst Jünger, nel suo “Trattato del ribelle”, descrisse il bosco come un luogo di resistenza contro ogni forma di potere. Questo concetto si riflette nelle fiabe, nelle saghe e nei testi sacri.
“Fanculo il Bosco Verticale, questo è il bosco della provincia,” dichiara Massimo Pericolo nel corso del concerto. La sua performance è un’esperienza puramente hip hop, dinamica e ricca di sorprese. La band 72 Hours Post aggiunge nuovi arrangiamenti, conferendo eleganza a pezzi come “Sabbie D’oro” del 2019.
Il rapper, conosciuto anche come Alessandro Vanetti, riversa nel suo live storie personali di giovani intrappolati tra le sfide della vita. Il palco, adornato con alberi e muschio, diventa un simbolo attraverso cui emergono racconti di amore, odio, abusi di potere, fratellanza, fame, rivalsa, malinconia e gioia.
La poetica di Massimo Pericolo oscilla tra poli opposti, riflettendo la sua vita e le sue esperienze. Dal denunciare le violenze del sistema in “Scialla semper” all’accettare reggiseni sul palco durante “Money Love”, il rapper crea una narrazione complessa e sfaccettata.
Durante il concerto, si attraversano diverse emozioni. Dall’amore di “Insieme” e “Stupido” alla rabbia di “fils de put,” si esplora l’evoluzione personale in “Le cose cambiano” e la profonda unione con gli amici in “Ancora qua.” La musica di Massimo Pericolo è un attentato al conformismo, alzando la voce contro l’indifferenza e l’utilitarismo.
Il concerto al Forum di Milano, nonostante alcuni aspetti tecnici non impeccabili, rappresenta una vittoria per il rap italiano. Il “Trattato del ribelle” di Massimo Pericolo sfida le convenzioni della musica, offrendo un viaggio in cui chi sta ai margini può sentirsi meno solo. Perdersi nel suo bosco non garantisce un ritorno a casa, ma regala un’esperienza autentica e significativa.