Mary Poppins, il film cult del 1964 con Julie Andrews e Dick Van Dyke, continua a catturare l’immaginazione di generazioni di spettatori con le sue canzoni indimenticabili e la magia intramontabile della sua storia.
Chi non ha mai canticchiato le parole di “Cam-caminì, cam-caminì, spazzacamin” o di “Supercalifragilistichespiralidoso”? Queste e altre melodie del film sono parte integrante della cultura popolare e rimangono impresse nella memoria di chiunque le abbia ascoltate.
Tuttavia, anche un classico intramontabile come Mary Poppins non è immune alla critica moderna. Recentemente, il British Board of Film Classification ha sollevato polemiche riguardo alla presenza di linguaggio discriminatorio nel film, portando a una nuova classificazione per età.
Il film è stato riclassificato da “U”, universale, a “PG”, parental guidance, a causa dell’uso della parola “ottentotti”, considerata offensiva e discriminatoria verso le popolazioni africane. Questa decisione ha generato un dibattito su come gestire il linguaggio storico nei film classici.
Nonostante le controversie, Mary Poppins rimane un pilastro della cultura cinematografica mondiale. La sua storia affascinante e le sue canzoni coinvolgenti continuano a toccare il cuore di spettatori di tutte le età, dimostrando la sua eterna rilevanza nel panorama cinematografico.
Nel 2018, il sequel “Il Ritorno di Mary Poppins”, con Emily Blunt e Lin-Manuel Miranda, ha portato nuovamente la magia della tata più famosa del mondo sul grande schermo. Con una classificazione “U”, questo film conferma il potere duraturo e universale di Mary Poppins nell’incantare e ispirare il pubblico di oggi.
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