Lorenzo Marone, autore partenopeo noto per il suo impegno civile, ha pubblicato il suo nuovo romanzo intitolato “Sono tornato per te”. Dopo il successo di “Le madri non dormono mai”, Marone continua a esplorare tematiche importanti attraverso il realismo, questa volta ambientando la storia durante il periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale.
La trama del romanzo si sviluppa intorno alle vite di due giovani ragazzi, Cono e Serenella, cresciuti nel Sud Italia, tra la Campania e la Basilicata, nella zona del Vallo di Diano, luoghi che hanno un significato speciale per l’autore. Marone ha una forte connessione con Monte San Giacomo e Teggiano, dove i suoi antenati hanno vissuto e dove si trova il Castello Macchiaroli della sua nonna Clementina.
Cono e Serenella sono innamorati e desiderano solo stare insieme, costruire una famiglia e lavorare la terra. Tuttavia, dovranno affrontare tragici eventi che metteranno alla prova il loro amore. Cono verrà deportato in Germania dopo l’8 settembre 1943 e durante la prigionia si dedicherà al pugilato. Questo sport era molto apprezzato da Hitler e veniva praticato nei campi di concentramento, dove i prigionieri erano costretti a combattere.
Marone dedica il romanzo alla memoria di coloro che, per sopravvivere in quegli anni difficili, si sono trovati a dover diventare pugili improvvisati. Nel libro, l’autore si ispira a grandi autori come Manzoni e Verga, ma si può anche intravedere l’influenza di un classico americano come “Da qui all’eternità” di James Jones, che affronta temi come l’amore, la guerra e il pugilato.
“Sono tornato per te” è un romanzo che intreccia la storia d’Italia con le vicende personali dei suoi protagonisti, offrendo al lettore una prospettiva unica su un periodo storico complesso e drammatico.