Marco Polo, il noto viaggiatore veneziano, intraprese nel 1271 un avvincente viaggio che lo avrebbe portato attraverso l’Europa e l’Asia, tracciando un percorso che avrebbe avuto un impatto duraturo sui rapporti interculturali, sulla letteratura e sulla geografia. In occasione dei sette secoli dalla sua morte, la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana presenta la mostra “Marco Polo 1324-2024. La via dell’Oriente e… dell’America“, che analizza l’eredita culturale e le scoperte rese possibili dai racconti del celebre esploratore. Questa esposizione, che durerà fino al 26 gennaio 2025, offre una visione approfondita delle connessioni tra Oriente e Occidente, attraverso preziosi manoscritti, mappe e opere d’arte.
Il viaggio di Marco Polo, realizzato in compagnia del padre Niccolò e dello zio Matteo, è un evento fondamentale della storia delle esplorazioni. I tre viaggiatori giunsero finalmente alla corte di Kublai Khan, il grande imperatore mongolo, trasformando la loro avventura in un racconto di straordinarie esperienze. La narrazione di questo viaggio giunse a noi grazie a Rustichello da Pisa, che, mentre era prigioniero, decise di raccogliere le memorie di Polo e di scrivere il libro noto come “Il Milione“. Questa opera non è solamente una cronaca di un viaggio, ma un’ampia raccolta di informazioni storiche, scientifiche e etnografiche, trasformando l’itinerario di Marco Polo in un’opera che è un romanzo, un trattato mercantile e una relazione diplomatica.
Nel Milione, Rustichello da Pisa presenta una vivida descrizione delle culture, delle tradizioni e dei paesaggi che Marco Polo incontrò lungo la sua strada. La prosa si distingue per la sua capacità di coinvolgere il lettore, facendogli percepire la meraviglia e l’ignoto di quei luoghi lontani. Queste narrazioni, mescolate a dettagli scientifici e descrizioni etnografiche, fecero di Marco Polo una figura emblematica non solo del viaggio, ma anche della scoperta in un periodo storico in cui tali esplorazioni erano rare e significative.
La mostra “Marco Polo 1324-2024” si compone di diverse sezioni, ognuna delle quali approfondisce un aspetto differente della vita e delle scoperte di Marco Polo. La prima sezione si concentra sulla vita del viaggiatore, esplorando il confine tra storia e leggenda. Qui si analizzano i legami tra il papato e l’Asia, facendo luce su come questi rapporti abbiano influenzato la percezione dei viaggiatori verso le terre orientali. Inoltre, si prendono in considerazione i precursori di Marco Polo, come Giovanni di Pian di Carpine e Guglielmo di Rubruck, esaminando come le loro scoperte abbiano preparato il terreno per l’impresa di Polo.
La seconda sezione della mostra è dedicata alla diffusione del “Milione” e al ruolo cruciale di Rustichello da Pisa nell’affermare il racconto di Marco Polo. Attraverso l’analisi delle varie traduzioni e delle miniature che accompagnano il testo, i visitatori possono apprezzare come il racconto di Polo si sia radicato nell’immaginario collettivo europeo. Le miniature e i codici presentati offrono uno sguardo affascinante sull’interpretazione e sull’adattamento culturale del racconto di viaggio.
Un altro aspetto significativo della mostra è la terza sezione, che si concentra sulla geografia descritta nel “Milione“. Le meraviglie della Cina e delle terre asiatiche sono rappresentate attraverso mappe dettagliate e immagini evocative, che delineano non solo le meraviglie naturali, ma anche la fauna, la flora e le innovazioni scientifiche dell’epoca. Qui si sottolinea anche l’aspetto antropologico e sociale delle società incontrate da Marco Polo, analizzando come queste esperienze abbiano contribuito a un cambiamento nel pensiero europeo sui popoli e sulle culture diverse.
In questo contesto, la mostra esplora anche le terminologie specifiche utilizzate nel “Milione“, come il vocabolario nautico e le innovazioni in ambito commerciale che Polo ha introdotto attraverso i suoi viaggi. Si approfondisce, infine, l’eredita lasciata da Marco Polo, che ha ispirato successivi viaggiatori, tra cui Odorico da Pordenone e Cristoforo Colombo, il quale ha tratto spunto dai racconti di Polo nella sua ricerca della nuova Via per le Indie.
La mostra si conclude con una sezione multimediale che utilizza diverse forme di media, come fumetti, spezzoni di film e documentari, per rievocare l’eredita di Marco Polo nel mondo contemporaneo. Con un approccio innovativo, queste risorse aiutano a illustrare non solo il personaggio storico, ma anche l’immortale fascino della sua figura nel contesto della cultura moderna. La figura di Marco Polo, per secoli simbolo di avventura e scoperta, continua a ispirare e affascinare le nuove generazioni, mantenendo vivo l’interesse per i viaggi e le nuove esperienze.