Sembrerebbe quasi la strofa di una canzone, in realtà no, non è cosi, è esattamente quello che è accaduto a me poche sere fa a Roma, insieme ad una mia amica.
L’ amica in questione ha la mia stessa età,si chiama Sara e siamo state a scuola insieme, fianco a fianco per cinque anni e poi le nostre vite hanno preso strade diverse. Lei ora vive a Firenze, ha un lavoro molto stimolante nel mondo del turismo, ed un compagno meraviglioso che la ama. Io quando sono dalle parti di Firenze mi organizzo sempre per andare a trovarla e trascorrere un po’ di tempo insieme.
La scorsa sera invece era lei a Roma e abbiamo deciso di vederci dalle sue parti per fare una passeggiata.
“Le sue parti” nello specifico sono il quartiere Trieste , uno dei quartieri più eleganti di Roma, la cui urbanizzazione risale ai primi del 1900. In quegli anni si era scelto di adibire questa zona di Roma, delimitata dalla via Salaria e dal fiume Aniene, a zona residenziale di lusso. In quegli anni nacque anche il quartiere nel quartiere: Coppedè che rimane oggi uno dei più affascinanti di Roma.
Dunque Sara, la mia amica mi invita a casa sua a cena, alle otto. Io arrivo puntuale ( stranamente ) sotto casa sua, ma ancora dovevo parcheggiare, quindi la chiamo e la avverto, lei invece mi dice che ancora non era rientrata a casa, che le si erano accavallate un sacco di cose da fare e che ancora era in giro. Così, senza perdermi d’ animo , prendo il mio iphone e con un paio di parole chiave riesco a trovare un Bistrot proprio vicino casa di Sara.
Io e Sara da lì a poco dopo ci ritroviamo al Maf Bistrot , un posticino dietro il Mausoleo di Santa Costanza , immerse nei nostri mille racconti. Eravamo un po’ preoccuparte sinceramente, per due motivi fondamentali, primo io che sono vegana e che con difficoltà trovo da mangiare dappertutto, secondo non conoscendo il posto potevamo aspettarci anche il peggio. E invece guardate un po’ che bei piatti:
Le belle notizie sono due:
La Prima: ho mangiato bene e sono stata accontentata anche per la mia scelta alimentare senza derivati animali. La seconda: qui al Maf non si improvvisa niente, ci sono tanti anni di ristorazione alle spalle e si sentono tutti nei piatti e nella capacità di venire incontro al cliente.
Altra nota stra positiva sono state le bollicine selezionate per noi da Alessandro, il proprietario, un ottimo prosecco di Feudi di San Gregorio, che devo dire ottimo per il pasto ma anche per l’ allegria che ci ha lasciato!
Cari amici, io che vedo sempre la nota positiva in ogni cosa in questo caso non posso che confermare la mia mentalità: da un evento spiacevole siamo riuscite a scoprire Maf Bistrot e credo che ce ne ricorderemo molto spesso!
Alla prossima scoperta!