Lubo: la vendetta di un jenisch che si trasforma in dongiovanni

Un regista sensibile Giorgio Diritti, l'autore del Vento fa il suo giro, dell'Uomo che verrà sull'eccidio di Marzabotto, Volevo Nascondermi con Elio Germano - Antonio Ligabue: a Venezia 80 porta oggi in concorso Lubo, liberamente ispirato al romanzo Il seminatore di Mario Cavatore (Einaudi), la storia di un nomade, uno Jenisch nella Svizzera degli anni '30. ANSA/ UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++

Lubo: una storia di vendetta e razzismo

Il film “Lubo” di Giorgio Diritti, che ha partecipato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e sarà proiettato nelle sale dal 9 novembre, racconta una storia drammatica e intrisa di razzismo. Il protagonista è un uomo di origine jenisch, una delle tre popolazioni nomadi europee, che si trasforma in un dongiovanni seriale per vendicarsi di avergli portato via i figli. Questo aspetto incredibile e originale della trama viene però sottolineato solo marginalmente dal regista, quasi a rispettare il vero dramma che colpì i bambini di questa comunità in Svizzera nel 1939.

Lubo Moser (interpretato da Franz Rogowski), il protagonista del film e del libro “Il seminatore” di Mario Cavatore (Einaudi), da cui Diritti ha tratto ispirazione, è un giovane jenisch che vive tranquillamente con la sua famiglia composta dalla moglie Mirana e i loro tre figli, guadagnandosi da vivere come artista di strada. Ma siamo negli anni Trenta e l’atmosfera di guerra che si respira porta la Svizzera a rafforzare le sue frontiere, richiamando alle armi anche gli jenisch, terza popolazione nomade europea dopo i Rom e i Sinti.

Così, improvvisamente, Lubo si ritrova in divisa, lontano dalla sua famiglia, con il compito di controllare e difendere i confini svizzeri. Una notte, però, suo fratello lo visita e gli porta notizie tragiche: i suoi bambini sono stati portati via dalla polizia e sua moglie, che ha tentato invano di opporsi, è morta per il dolore. L’uomo, che ha disertato l’esercito dopo aver commesso un brutale omicidio, si ritrova improvvisamente ricco e decide di mettere in atto una vendetta originale: inseminare il maggior numero possibile di donne svizzere per “corrompere” con il suo sangue la popolazione che gli ha sottratto i figli.

“Lubo” è un film che affronta temi complessi come il razzismo e la vendetta, ma il regista sceglie di sottolineare solo in modo sottile l’aspetto più incredibile della storia, concentrandosi invece sul dramma vero che ha colpito i bambini jenisch. Il film, basato su una storia vera, offre uno sguardo intenso e coinvolgente su un periodo storico difficile e poco conosciuto.

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