Il ruolo della Lombardia nell’economia europea si rivela cruciale, con il valore del PIL che la colloca tra le prime dieci regioni dell’Unione Europea. Durante l’Assemblea 2024 di Assolombarda, il presidente Alessandro Spada ha presentato dati significativi, analizzando non solo la performance economica della Lombardia, ma anche la necessità di una nuova strategia industriale in Europa. Questo appello mira a rafforzare i pilastri di democrazia liberale e competitività a livello continentale.
Il contesto europeo e la necessità di una nuova strategia industriale
Alessandro Spada ha esordito sostenendo l’importanza di un’Europa autonoma e forte, in grado di difendere i valori democratici e la cultura del mercato, elementi fondamentali per un welfare efficace. Secondo il presidente di Assolombarda, l’Unione Europea, intesa come ambito d’azione, deve tornare a essere il punto di riferimento per le strategie economiche, specialmente alla luce della diminuzione della sua quota nel PIL mondiale, passata dal 23% nel 1990 al 14% odierno.
L’ambizione di Spada è quella di promuovere una riflessione profonda sulla necessità di superare gli ostacoli strategici che hanno frenato la crescita economica nell’ultimo trentennio. Una nuova strategia industriale è vista come fondamentale per riaccendere la competitività europea in un contesto globale in rapido cambiamento. L’economia lombarda potrebbe fungere da esempio di resilienza e innovazione, fungendo da guida per altre realtà all’interno dell’Unione.
Lombardia: pil decimo in Europa e performance record
Durante la presentazione, Spada ha messo in evidenza un dato stimolante: se la Lombardia fosse un Paese, si collocherebbe decima per PIL tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea, con un valore previsto di 480,6 miliardi di euro nel 2023. Questo risultato equivale a un posizionamento immediatamente successivo a quello dell’Irlanda e precedente a quello di nazioni ben note come Austria e Danimarca.
Un fatto ancor più rilevante è che oltre il 58% del PIL lombardo proviene dalle province rappresentate da Assolombarda, in particolare Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Questo dato sottolinea l’importanza di un territorio che si dimostra capace di competere non solo a livello nazionale, ma anche con le principali economie europee. Infatti, la Lombardia ha registrato una crescita del PIL del 6,7% dal 2019 al 2023, superando anche quella dell’Italia, che ha avuto un incremento del 4,6%.
Commercio e competitività: l’export lombardo tra i migliori in Europa
Un altro aspetto chiave della forza economica lombarda è l’export, che ha raggiunto i 163,6 miliardi di euro nel 2023, rappresentando una parte significativa degli scambi commerciali italiani complessivi, che ammontano a 626,2 miliardi di euro. Questo dato, evidenziato da Spada, è il risultato di politiche industriali efficaci e di un forte focus sull’innovazione e la qualità dei prodotti.
Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, le province più produttive all’interno dell’Associazione, riconfermano l’importanza della Lombardia anche in ambito commerciale. Queste aree non solo contribuiscono a oltre il 13% dell’export nazionale, ma superano anche il 50% a livello regionale. Il dato sugli 82,2 miliardi di euro di esportazioni sottolinea la competitività delle imprese lombarde rispetto ad altre economie europee come Ungheria e Portogallo.
Un modello industriale basato su qualità e innovazione
Alessandro Spada ha concluso il suo intervento enfatizzando come il successo della Lombardia si basi su un modello industriale solido, orientato alla qualità e alla diversificazione dei prodotti. Le sfide economiche globuli richiedono un impegno continuo e una capacità di adattamento che hanno contraddistinto le imprese lombarde. L’integrazione di innovazione e flessibilità rappresenta una chiave per il futuro, non solo per la regione, ma per il posizionamento dell’Europa nel contesto mondiale.
In sintesi, la Lombardia non è solo un motore economico per l’Italia, ma è un valido esempio di come la resilienza e l’innovazione possano sostenere la crescita anche in tempi difficili.