Lo sfruttamento degli assistenti personali: il caso di Robert De Niro e altri vip

Robert De Niro alla sbarra: la triste realtà dello sfruttamento nel mondo dello spettacolo

Il processo a Robert De Niro a New York ha portato alla luce un problema diffuso nel mondo dello spettacolo: l’abuso e il maltrattamento dei giovani che cercano di sfondare nel settore. La segretaria personale Graham Chase Robinson, ora 41enne, è stata al servizio dell’attore per oltre un decennio, guadagnando 300mila dollari all’anno. Tuttavia, ha denunciato un ambiente di lavoro “tossico” in cui De Niro stesso ammette di averle chiesto di grattargli la schiena. Il processo civile, insieme alla controcausa dell’attore, si concluderà la prossima settimana. La Robinson chiede 12 milioni di dollari di danni.

Un comportamento comune nel mondo dello spettacolo

Nonostante possa sembrare strano, il comportamento di De Niro non è insolito nel mondo dei ricchi e famosi. Nel 2019, sotto l’hashtag #PayUpHollywood, gli assistenti personali delle celebrità hanno denunciato i peggiori trattamenti subiti dai loro datori di lavoro. Naomi Campbell, ad esempio, nel 2007 ha lanciato un telefono contro la sua segretaria in un attacco d’ira. Anche Christian Bale ha avuto il suo assistente personale che ha raccontato le sue mansioni, tra cui annusare le ascelle dell’attore prima di ogni red carpet.

La saga di Tom Sachs e le richieste bizzarre

Un altro caso recente riguarda l’artista Tom Sachs, che ha perso il contratto con Nike a causa di richieste stravaganti pubblicate su un sito di ricerca lavoro per artisti. Tra queste richieste c’erano l’obbligo di portare a spasso i bulldog e gestire le tate e i bambini in età prescolare, al fine di facilitare la vita dell’artista e di sua moglie in ogni modo possibile.

In conclusione, il processo contro Robert De Niro mette in evidenza un problema diffuso nel mondo dello spettacolo: lo sfruttamento dei giovani che cercano di farsi strada nel settore. È importante che venga data voce a queste vittime e che si ponga fine a questa pratica inaccettabile.

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