Claudio Lotito, storico presidente della Lazio, ha recentemente rilasciato un’intervista esclusiva a DAZN, in cui ha discusso le dinamiche interne della società e i rapporti con l’allenatore Maurizio Sarri e il nuovo tecnico Marco Baroni. Le sue parole offrono uno spaccato interessante non solo sulla situazione attuale della squadra, ma anche sulla filosofia che guida le sue scelte come presidente biancoceleste. L’intervista arriva in un momento cruciale, a pochi giorni dalla importante sfida contro la Juventus, prevista per sabato 19 ottobre.
Lotito ha rivelato di aver instaurato con Sarri un buon rapporto, fondato su un rispetto reciproco e un confronto costruttivo. Tuttavia, la situazione è divenuta critica dopo una prestazione deludente all’Olimpico, che ha portato il presidente a confrontarsi direttamente con l’allenatore. Durante questo incontro, Lotito ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla mancanza di motivazione e orgoglio all’interno del gruppo. Sarri ha riconosciuto la validità di queste osservazioni e i due hanno deciso di inviare la squadra in ritiro a Formello per recuperare la concentrazione.
Nonostante le buone intenzioni, la scelta di Lotito ha generato malumori tra alcuni giocatori, in particolare quelli più esperti, evidenziando l’esistenza di dinamiche interne complesse e difficili da gestire. La decisione di avviare un periodo di ritiro ha messo in luce il fatto che la crisi della Lazio non riguardava solo le performance sul campo, ma affondava le radici in contrasti più profondi. Sarri, resosi conto della difficoltà nel gestire lo spogliatoio, ha quindi optato per le dimissioni, lasciando un’eredità complessa al suo successore.
Con l’arrivo di Marco Baroni, la Lazio ha iniziato a ritrovare un po’ di orgoglio e determinazione. Lotito ha sottolineato come il nuovo allenatore parli un linguaggio comune con la sua visione e possieda la fame di emergere nel panorama calcistico. Durante l’intervista, è emerso che Baroni ha già espresso la necessità di apportare cambiamenti significativi all’interno della rosa, suggerendo la cessione di alcuni giocatori che avevano creato malumori e tensioni nello spogliatoio.
Il presidente ha riconosciuto l’importanza di questo processo, affermando che era fondamentale liberarsi di chi, fino a quel momento, si era sentito “padrone” della società. L’intento di Lotito è quello di creare un ambiente in cui tutti i membri del club siano uniti e collaborativi, supportando la vision del nuovo allenatore. L’aspetto unificante attorno a Baroni rappresenta una delle sfide principali che la dirigenza dovrà affrontare nelle prossime settimane, mentre la squadra si prepara ad affrontare rivalità storiche come quella contro la Juventus.
Lotito non ha mancato di parlare di due delle figure più emblematiche legate alla Lazio, Ciro Immobile e Miroslav Klose. Ha ricordato la scelta di ingaggiare Immobile dopo un’esperienza all’estero poco positiva, sottolineando come lo abbia sempre trattato come un figlio. Nonostante questo supporto, Lotito ha ribadito che il merito per il successo di Immobile è interamente dell’attaccante stesso, evidenziando il suo impegno e la sua determinazione.
Riflettendo su Klose, Lotito ha espresso grande ammirazione per il calciatore tedesco, descrivendolo come un grande campione rimasto scolpito nella sua memoria. L’importanza di questi rapporti non si limita solo all’aspetto sportivo, ma rappresenta anche un legame emotivo profondo con la storia e la cultura del club.
Essere presidente di un club di calcio comporta sicuramente delle responsabilità importanti. Lotito ha parlato di come il suo ruolo non si limiti semplicemente alla gestione economica, ma si estenda anche alla rappresentanza di una comunità di tifosi e sostenitori. Preservare i valori della squadra e tramandarne la storia è una missione che assume un significato profondo, sottolineando come il calcio vada oltre il profitto e l’aspetto commerciale.
Questa consapevolezza guida le decisioni strategiche di Lotito nell’ambito della Lazio, portandolo a considerare ogni scelta come un passo verso il miglioramento del club e la valorizzazione dei legami con il territorio e i tifosi.
Nel corso dell’intervista, Lotito ha raccontato anche come il gioco delle carte rappresenti un modo per svagarsi. Ha condiviso aneddoti sui momenti passati con l’ex allenatore Simone Inzaghi e l’allenatore argentino Marcelo Bielsa. Mentre ha descritto Inzaghi come un giocatore fortunato, ha rivelato che con Bielsa la partita non è andata bene, segnalando come le differenze di personalità e stile di gioco possano influenzare anche le interazioni informali.
Infine, ha fatto riferimento all’esonero di Daniele De Rossi dalla Roma, riconoscendo un legame profondo tra il club e il suo ex giocatore. Sebbene non fosse in grado di esprimere un giudizio preciso sulla situazione, ha indicato la connessione emotiva tra De Rossi e la squadra come un aspetto significativo della vita calcistica romana, rimarcando quanto le identità nei club possano essere fortemente intrecciate.
L’intervista con Claudio Lotito offre una visione dettagliata e coinvolgente delle sfide e delle dinamiche che stanno plasmando il futuro della Lazio. Mentre il club naviga le acque turbolente della Serie A, la leadership di Lotito si prepara a guidare la squadra verso una nuova era, con l’obiettivo di ristabilire l’orgoglio e la coesione tra i membri del team e i loro sostenitori.
This website uses cookies.