L’evento “Di Genesi incerta”, tenutosi al caffè letterario, è stato un’occasione di grande richiamo che ha visto protagonisti il noto scrittore Erri De Luca e il fisico Guido Tonelli. Questo incontro non solo ha attirato un vasto pubblico, ma ha anche messo in luce il dialogo tra scienza e letteratura, due campi apparentemente distanti che si intrecciano in modi sorprendenti.
Il caffè letterario, una delle aree progettate dallo studio Stefano Boeri Interiors all’interno della Piazza Italiana, è stato invaso da un pubblico entusiasta ben un’ora prima dell’inizio del panel. Con l’incontro programmato per le 12.30, le sedie si esaurivano rapidamente, dimostrando l’aspettativa e l’interesse nei confronti di due personalità di spicco come Erri De Luca e Guido Tonelli. L’aria era carica di anticipazione, e una volta che il dibattito ha avuto inizio, il pubblico ha potuto godere di una conversazione profonda e stimolante, che ha affrontato tematiche di grande rilevanza contemporanea, dalla nascita dell’universo alla responsabilità dell’individuo nei confronti del mondo.
Guido Tonelli ha aperto il dialogo con riflessioni sulle radici scientifiche e culturali della ricerca sulle origini dell’universo. Il fisico ha spiegato che il suo libro “Genesi” è stato scritto per chiarire le scoperte della scienza relativa all’origine del mondo, sottolineando un tema ricorrente nella storia dell’umanità: la ricerca di spiegazioni sulle origini del nostro esistere. Tonelli ha enfatizzato che un’adeguata comprensione scientifica può fornire ai giovani strumenti per affrontare un futuro incerto, sottolineando l’importanza della scienza nell’orientare e illuminare le menti delle future generazioni.
Erri De Luca ha condiviso le sue riflessioni sul valore della lettura e sull’importanza della linguistica nel comprendere le origini delle narrazioni umane. “Sono molto più lettore che scrittore,” ha dichiarato De Luca, evidenziando come la felicità e la crescita personale derivino dalla lettura piuttosto che dalla scrittura. Ha raccontato il suo percorso di studi sull’ebraico antico, un viaggio che lo ha portato a esplorare il testo fondamentale della Genesi nella sua forma originale, “in principio”. De Luca ha messo in evidenza la differenza tra l’idea di una creazione attiva e quella di un principio che irrompe nel nulla, un concetto profondamente significativo per la comprensione della narrazione e della mitologia legate alla Genesi.
Il fisico ha successivamente discusso il potere trasformativo della letteratura, affermando che i romanzi possono contenere verità più profonde rispetto a molte realtà scientifiche. Nella sua carriera di scienziato, Tonelli ha rivelato come alcune letture abbiano segnato la sua vita in modo duraturo, rafforzando il legame tra la letteratura e la scienza. Ha condiviso il suo rispetto per le storie e le narrazioni che ci accompagnano nel nostro viaggio di vita, affermando la necessità di prendersi cura del nostro pianeta e della nostra esistenza, poiché ciò che abbiamo potrebbe scomparire in un attimo.
Erri De Luca, rispondendo alle affermazioni di Tonelli sull’inevitabilità della fine del mondo, ha suggerito che tale consapevolezza non deve impedirci di affrontare la vita con gratitudine. La capacità di essere grati per la letteratura, per la bellezza del vivere, è un messaggio potente. Con una battuta che ha fatto ridere il pubblico, ha evidenziato le avvertenze degli scienziati sulle conseguenze delle azioni umane – un monito che interpella la nostra responsabilità collettiva. De Luca ha concluso rimarcando che eventuali errori passati potrebbero generare un bisogno di riparazione per le generazioni future, sottolineando l’importanza di un approccio consapevole e responsabile verso il nostro ambiente.
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