L’importanza dell’azione dell’Unione Europea a sostegno dell’Italia nella gestione dei migranti, secondo Piantedosi

Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che il blocco navale potrebbe essere incluso nel programma del governo se si completasse quanto previsto dalla missione Sophia. Questa missione prevedeva, in accordo con i paesi di destinazione (come la Tunisia), la creazione di dispositivi di controllo in mare e la riconsegna delle persone che partono. Il ministro ha anche sollevato dubbi sulla volontà della Tunisia di collaborare pienamente, nonostante abbiano fermato migliaia di persone o recuperato i migranti in mare. Riguardo alle dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini, riguardo a una presunta regia dietro gli sbarchi, Piantedosi ha affermato che non ha prove al riguardo e che Salvini avrà le sue ragioni, ma come ministro dell’Interno ha bisogno di prove per affermare tali dichiarazioni. Piantedosi ha sottolineato che molte delle norme dei decreti sicurezza sono ancora in vigore ma che il fenomeno migratorio è cambiato ed è necessaria l’azione dell’Europa per sostenere l’Italia. Riguardo alle norme sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), Piantedosi ha spiegato che sono previsti dalla normativa europea e che la capacità di trattenimento è di massimo 18 mesi per le persone destinate all’espulsione. Ha inoltre espresso la sua soddisfazione per la realizzazione di nuovi CPR e ha sottolineato l’importanza di avere il supporto del genio militare per un rapido completamento delle strutture. Il ministro ha anche parlato dell’impegno del governo italiano e dell’Unione Europea nei confronti di Lampedusa, che rappresenta un primo approdo per il grande flusso migratorio che dura da decenni. Ha osservato che le dichiarazioni del ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, possono essere attribuite al fatto che in Europa si parla allelettorato prima delle elezioni e successivamente si affronta la concretezza del problema. Infine, il ministro ha informato che, dei 129.000 arrivi, circa 83.000 persone sono state salvate dalle autorità italiane, mentre le ONG hanno recuperato tra le 5.000 e le 6.000 persone.