L’importanza della nutrizione pediatrica: esperti discutono linee guida per l’alimentazione dei bambini

Esperti al Senato evidenziano l’importanza di linee guida nazionali per la nutrizione infantile, sottolineando i rischi dei contaminanti e la necessità di una filiera alimentare italiana sicura per i bambini.
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La nutrizione dei bambini da 0 a 3 anni è un tema di grande rilevanza, specialmente per quanto riguarda la salute a lungo termine. Durante un incontro tenutosi al Senato, esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato l’urgenza di elaborare linee guida nazionali per garantire un’alimentazione sana e sicura. L’obiettivo è quello di promuovere il ‘Made in Italy‘ e assicurare che i più piccoli ricevano alimenti di alta qualità, privi di contaminanti.

La crescita del bambino e la vulnerabilità agli agenti contaminanti

Durante il convegno, Ruggiero Francavilla, professore di Pediatria presso il Dipartimento Interdisciplinare di Medicina dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Policlinico di Bari, ha evidenziato come il corpo di un bambino funzioni in modo diverso rispetto a quello di un adulto. La sua osservazione principale ha riguardato il fatto che i bambini assorbono sia i nutrienti che i contaminanti in modo più efficace e in quantità superiori rispetto agli adulti. Questo è dovuto anche al fatto che i reni e il fegato dei più piccoli non sono ancora completamente sviluppati, rendendo più difficile l’eliminazione delle sostanze nocive.

Francavilla ha spiegato che, in relazione al loro peso corporeo, i bambini tendono a consumare una quantità di cibo e bevande superiore rispetto agli adulti. Quando questi alimenti contengono pesticidi o altre sostanze nocive, il rischio di accumulo nel loro organismo aumenta significativamente. Questa fase iniziale della vita rappresenta una “finestra di vulnerabilità”, momenti delicati in cui organi vitali come il cervello stanno crescendo e sviluppandosi. I danni che possono derivare da una cattiva alimentazione o da esposizione a sostanze contaminanti possono ripercuotersi sulla salute dei bambini per anni.

Il ruolo dei pesticidi e le conseguenze sullo sviluppo cognitivo

Un’altra preoccupazione emersa durante l’incontro è stata l’impatto dei pesticidi sullo sviluppo cognitivo. Francavilla ha richiamato l’attenzione su uno studio pubblicato su Lancet, che mostra come negli Stati Uniti si perdano 17 milioni di punti di quoziente intellettivo in cinque anni a causa dell’esposizione ai pesticidi. Queste statistiche rappresentano un chiaro indicatore della necessità di prestare attenzione a ciò che i bambini ingeriscono sin dalla gravidanza. Gli effetti delle contaminazioni possono manifestarsi nel corso di venti o trenta anni, ponendo la questione della sicurezza alimentare in primo piano nei dibattiti sulla salute pediatrica.

Prospettive per il futuro: la necessità di filiera alimentare italiana

In vista della crescente consapevolezza riguardo ai rischi associati ai contaminanti alimentari, è stato sottolineato l’importante ruolo della filiera alimentare italiana. Francavilla ha affermato che, nonostante il biologico rappresenti un passo nella giusta direzione, non è sempre garanzia di assenza di contaminanti. Infatti, anche i prodotti biologici possono essere influenzati da vicini trattati con pesticidi, il che complica ulteriormente la questione della sicurezza alimentare per i bambini.

I dati evidenziano che i prodotti alimentari di origine italiana hanno una probabilità significativamente maggiore di essere privi di pesticidi rispetto a quelli provenienti dall’Unione Europea o da paesi terzi. Le statistiche indicano che la possibilità di trovare contaminanti in alimenti di provenienza italiana è del 60%, rispetto al 20% per quelli di origine UE o non UE. Questo mette in luce l’importanza di sostenere e sviluppare una filiera alimentare dedicata esclusivamente ai bambini, in modo da garantire loro una dieta sana e priva di sostanze dannose.

La regolamentazione dei contaminanti nella dieta infantile

Francavilla ha anche toccato il tema della regolamentazione dei contaminanti negli alimenti destinati all’infanzia. La normativa vigente, il Regolamento 1881/2006, stabilisce che i bambini fino ai 3 anni dovrebbero avere un’alimentazione radicalmente differente rispetto agli adulti, con limiti molto più rigorosi per la presenza di pesticidi e micotossine, oltre all’assenza di metalli pesanti. Tuttavia, è importante considerare che i contaminanti possono infiltrarsi nella catena alimentare, e quindi è cruciale garantire che i prodotti destinati ai più piccoli siano controllati in modo rigoroso.

Le micotossine, che provengono dai fungi e sono resistenti al calore, così come i metalli pesanti, sono un’altra questione problematicatica. Questi contaminanti possono persistere nei prodotti alimentari e, se non controllati adeguatamente, rappresentano un serio rischio per la salute infantile. Il messaggio finale di Francavilla è chiaro: è essenziale garantire standard alimentari elevati e regolamenti severi per proteggere la salute dei bambini nella fase più delicata della loro vita.