L’intelligenza artificiale nel settore audiovisivo: preoccupazioni e riflessioni
L’effetto dell’intelligenza artificiale nel mondo del cinema
Mentre negli Stati Uniti gli attori di Hollywood hanno scioperato per mesi, in Italia si inizia a discutere dei pericoli dell’intelligenza artificiale nel settore audiovisivo. La nuova tecnologia viene in parte già utilizzata, soprattutto nel campo degli effetti speciali, ma ci sono lavori intellettuali, come quello degli attori, dei doppiatori e degli sceneggiatori, che temono un crollo dei livelli occupazionali e della qualità.
Le preoccupazioni degli addetti ai lavori
Durante la giornata conclusiva di Ade, Apulia digital experience 2023, la conferenza internazionale made-in-Italy dedicata all’innovazione digitale nelle industrie creative, si è discusso dei possibili rischi legati all’intelligenza artificiale nel settore audiovisivo. Massimo Giuliani, attore e doppiatore, conferma che c’è grande preoccupazione non solo nel loro settore. Giuliani parla di una “geniale macchina a orologeria che può creare danni micidiali” e sottolinea che una macchina non può dare emozione perché non ha un’anima. Pertanto, è fondamentale puntare sulla qualità e sull’arte.
I settori considerati a rischio
Tra i settori considerati a rischio c’è quello della sceneggiatura, anche se per ora gli addetti ai lavori ritengono che il loro lavoro sia al sicuro, perché impossibile da replicare con un algoritmo. Tuttavia, secondo Giorgio Glaviano, presidente di Writers guild Italia, al momento l’intelligenza artificiale ha una resa poco più che piatta, poiché non si tratta di un’intelligenza generativa, ma solo combinatoria. Nonostante ciò, si teme che in futuro possano esserci problemi legati alla catena dei diritti d’autore. Tuttavia, Glaviano conclude che un computer non può raccontare ciò che fa emozionare, perché il calore di un’emozione o di un ricordo non può essere codificato. Pertanto, il lavoro degli sceneggiatori non è immediatamente in pericolo da questo punto di vista.