Durante il recente sorteggio a Zurigo, le organizzazioni calcistiche Fifa e Uefa hanno imposto restrizioni specifiche per evitare che si disputino alcune partite delle qualificazioni mondiali. Questo processo è cruciale per determinare quali saranno le 16 squadre europee che parteciperanno alla Coppa del Mondo 2026, evento che si svolgerà congiuntamente in Stati Uniti, Canada e Messico. Le restrizioni sono state applicate a causa di conflitti storici e politici tra alcune nazioni, una misura che mira a garantire la sicurezza di giocatori e tifosi. Vediamo nel dettaglio le partite che non si giocheranno e i motivi di tali decisioni.
Fifa e Uefa hanno deciso di escludere sei accoppiamenti dalle qualificazioni mondiali per evitare di trasformare una semplice partita di calcio in un potenziale campo di battaglia. Questi scontri, legati a tensioni politiche e culturali, rischierebbero di sfociare in situazioni di pericolo per tutti i coinvolti. Le sei partite vietate e le ragioni dietro a questa decisione sono le seguenti:
Spagna contro Gibilterra: La questione su chi detenga la sovranità su Gibilterra è stata a lungo oggetto di dispute tra Regno Unito e Spagna. Questo territorio, strategicamente posizionato all’imbocco del Mar Mediterraneo, continua a essere un punto di tensione geopolitica.
Armenia contro Azerbaigian: Il conflitto per il territorio del Nagorno-Karabakh rappresenta una delle cause scatenanti di scontri etnici e territoriali tra Armenia e Azerbaigian. Qui, il rispetto delle tradizioni locali e l’appartenenza culturale giocano un ruolo fondamentale, rendendo impossibile la coesistenza pacifica in un contesto sportivo.
Kosovo contro Serbia: La questione del Kosovo è complessa e delicata, con la Serbia che non riconosce l’indipendenza del Kosovo. Questo porta a tensioni forti e risentimenti che risalgono a decenni fa, rendendo impossibile organizzare una partita tra le due squadre senza creare attriti.
Kosovo contro Bosnia Erzegovina: Anche in questo caso, la Bosnia supporta la posizione serba in merito all’indipendenza del Kosovo, rendendo difficile il confronto tra queste due nazioni in un contesto sereno.
Kosovo contro Russia: La Russia, storicamente legata alla Serbia, non riconosce l’autonomia del Kosovo, rendendo questo scontro particolarmente delicato e soggetto a potenziali conflitti.
Russia contro Ucraina: A causa del conflitto attuale tra Russia e Ucraina, si è ritenuto opportuno non giocare alcuna partita tra le due nazioni, garantendo così la sicurezza dei partecipanti e evitando ulteriori tensioni.
Le squadre menzionate sono state inserite in gironi diversi, in modo da scongiurare il rischio di eventi potenzialmente esplosivi. Queste decisioni rischiano di avere ripercussioni sulle qualificazioni e sull’assegnazione delle posizioni per la Coppa del Mondo 2026. La selezione può influire sulle strategie e sulle dinamiche di qualificazione, creando un clima di incertezza che avvolge strategie e preparativi.
Per quanto riguarda l’Italia, il cammino verso il mondiale è ancora avvolto nel mistero. Gli azzurri, attesi ai quarti di finale di Nations League contro la Germania, si trovano a dover affrontare l’incertezza riguardo al girone in cui potrebbero finire. Una vittoria li porterebbe nel Gruppo A con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, mentre una sconfitta li condurrebbe nel Gruppo I assieme a Norvegia, Israele, Estonia e Moldova. L’attesa per l’esito di questa sfida diventa quindi cruciale per delineare il futuro calcistico della nazionale.
In questo contesto, la decisione di escludere alcune partite dal calendario delle qualificazioni non rappresenta solo un gesto simbolico, ma una misura concreta che riflette la complessità delle relazioni internazionali e il desiderio di proteggere il mondo del calcio da conflitti esterni. Non resta quindi che attendere l’evolversi della situazione e le eventuali ripercussioni su ciò che si paleserà sui terreni di gioco.