Ospite della quarta puntata de Le Iene, il campione olimpico della staffetta 4×100 metri, Filippo Tortu, ha voluto fare una riflessione sul mondo dello sport, spesso al centro degli scandali anziché delle imprese. Durante il suo monologo, Tortu ha sottolineato l’importanza di una rivoluzione culturale nello sport, partendo dalle scuole. Secondo lui, l’educazione fisica dovrebbe essere concepita come un’occasione per trasmettere i veri valori dello sport, anziché come un semplice momento di svago.
Tortu ha raccontato di come si sia innamorato dell’atletica grazie a un documentario sulla vittoria di Livio Berruti alle Olimpiadi di Roma. Secondo lui, mostrare e raccontare ai ragazzi le grandi imprese sportive può essere il primo passo per emozionarli e trasmettere loro i veri valori dello sport. Lo sport, infatti, non solo fa stare in salute, ma insegna anche a superare i propri limiti, a mantenere la calma sotto pressione, a prendersi le proprie responsabilità, a essere presenti per gli altri e a rispettare le regole.
Tortu ha ammesso che il cambiamento non sarà facile e che mancano le strutture e i fondi necessari, ma ha sottolineato che è importante iniziare da qualche parte. Insegnare lo sport è una sfida che si vince non solo quando un ragazzo diventa un atleta professionista, ma quando diventa un essere umano migliore. Solo allora si vince tutti, per davvero.
Durante la trasmissione, Tortu si è presentato in jeans e maglioncino, forse per avvicinarsi stilisticamente al pubblico collegato da casa. Il suo intervento ha suscitato interesse e riflessione, mettendo in luce l’importanza di una cultura sportiva che vada oltre le prestazioni atletiche e che si concentri sui valori umani che lo sport può trasmettere.
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