Il ministro Adolfo Urso si è presentato agli ingressi del consiglio competitività a Bruxelles con una serie di risposte piuttosto solide ai giornalisti. Inizialmente, ha parlato delle contestazioni rivolte a Ryanair, che avevano un senso e un interesse legittimi. Ha sottolineato come la compagnia aerea beneficie di troppi sussidi poco trasparenti, permettendole di dominare il mercato e tenere a distanza i suoi concorrenti. Questo sembrava essere un punto importante del dossier. Tuttavia, il ministro è poi andato oltre in modo sconclusionato. È stato proprio l’algoritmo, la sua bestia nera personale, a sedurlo e attirarlo. Ha ceduto alla tentazione di andare oltre la questione delle contestazioni a Ryanair, senza un motivo valido.
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