Lavoratori Trasnova scrivono al Presidente della Repubblica: richiesta di intervento per salvaguardare posti di lavoro

I lavoratori di Trasnova chiedono aiuto al Presidente Mattarella per affrontare la crisi occupazionale dopo l’annuncio di licenziamenti, sperando in soluzioni durante l’incontro con il Ministero delle Imprese.
Immagine generata da intelligenza artificiale

I lavoratori della Trasnova, azienda che collabora con Stellantis, hanno deciso di far sentire la propria voce in un momento di grande incertezza lavorativa. Hanno infatti inviato una lettera al Presidente della Repubblica per richiedere un sostegno nell’affrontare la vertenza aperta dopo l’annuncio di licenziamenti che mettono a rischio la loro occupazione. L’incontro fissato per martedì presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy rappresenta una speranza, con l’auspicio che venga proposta una soluzione concreta in grado di preservare i posti di lavoro.

La vertenza Trasnova e il presidio dei lavoratori

A dare notizia della situazione sono Mauro Cristiani e Mario Di Costanzo, esponenti della Fiom di Napoli. La lettera indirizzata al Presidente Mattarella evidenzia il grave stato di crisi dei 54 lavoratori attualmente impiegati nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco. Dal 2 dicembre, i dipendenti sono in presidio permanente davanti agli ingressi della fabbrica, in seguito alla decisione di Stellantis di non rinnovare la commessa a Trasnova.

In questo contesto, i lavoratori hanno ricevuto lettere di licenziamento che mettono a rischio il loro futuro occupazionale. La lettera testimonia dunque una crescente angoscia, poiché molti di loro si trovano a dover affrontare la possibilità di trovarsi disoccupati all’inizio del nuovo anno. La situazione nel sud Italia, già complicata per le opportunità di lavoro, aumenta le preoccupazioni sul futuro economico delle famiglie coinvolte.

La situazione economica e la richiesta di aiuto

La missiva inviata al Presidente si sofferma sul ruolo fondamentale che i lavoratori hanno svolto nel sostenere le proprie famiglie. Con il reddito guadagnato hanno cercato di realizzare sogni e bisogni quotidiani, anche se sono consapevoli delle difficoltà legate a stipendi non particolarmente elevati. “Dall’anno nuovo saremo tutti disoccupati e si sa che al sud è più complicato”, scrivono, evidenziando la drammaticità di una situazione che direttamente colpisce il loro benessere e quello dei loro cari.

Nella lettera emergono anche confronti tra le singole esperienze e la situazione di alto profilo del CEO di Stellantis, Carlos Tavares, il quale ha preso decisioni che hanno impatti diretti sui lavoratori, costringendoli a riconsiderare le proprie scelte professionali. La sensazione di ingiustizia si fa sentire forte tra i dipendenti, preoccupati per il proprio avvenire. “Noi crediamo di essere vittime di una grande ingiustizia”, affermano, richiamando così l’attenzione sulle conseguenze personali che ogni decisione aziendale comporta.

La richiesta di supporto al Presidente Mattarella

Con un appello diretto al Presidente Mattarella, i lavoratori di Trasnova sperano di ottenere supporto per la loro sorella vertenza. “Ti chiediamo di aiutaci” è il messaggio chiave, che esprime il desiderio di tornare a lavorare. La lettera menziona chiaramente l’aspirazione di rifondare la serenità e la dignità lavorativa. I lavoratori vogliono continuare a garantire un futuro per le loro famiglie, auspicando che il Presidente possa fare la differenza e ascoltare le loro istanze.

Il risultato dell’incontro al Mimit sarà cruciale per comprendere la direzione che prenderà questa vertenza e se si riusciranno a trovare soluzioni utili per mantenere vive le opportunità di lavoro nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. L’attenzione ora è tutta sul ministero e sulla risposta che Stellantis potrà fornire alle richieste legittime dei lavoratori.

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