Il traffico aereo in Europa sta vivendo una crescita esponenziale, portando a ritardi, code e disagi nei principali aeroporti del continente. Questo fenomeno ha sollevato preoccupazioni significative, come sottolineato da Pierluigi Di Palma, presidente dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). La situazione attuale evidenzia una chiara discrepanza tra l’incremento del traffico e la capacità delle infrastrutture aeroportuali di gestire efficacemente il flusso di passeggeri e voli.
Il presidente dell’ENAC ha dichiarato che la rapida crescita del traffico aereo non è stata accompagnata da un corrispondente adeguamento delle infrastrutture. Questa mancanza di preparazione sta mettendo a dura prova l’intero sistema, che comprende aeroporti, vettori aerei, gestori del traffico, e società di handling e catering. In particolare, l’aumento del traffico è stato più pronunciato nelle tratte che collegano i paesi dell’Europa meridionale, come Italia, Spagna e Grecia, mete preferite dai turisti durante la stagione estiva.
Secondo i dati di Eurocontrol, a giugno 2024 sono stati registrati oltre 1 milione di voli dagli aeroporti europei, un incremento del 5,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le compagnie low cost hanno aumentato significativamente le tratte, con 1.286 voli in più al giorno rispetto al 2023, creando ulteriori pressioni sugli aeroporti, che spesso non sono riusciti ad adattarsi prontamente.
Questa situazione ha portato a quasi ottomila ore di ritardi nel mese di giugno, con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente. Sebbene il maltempo abbia giocato un ruolo nei ritardi, la principale causa è stata la mancanza di personale sia nelle compagnie aeree che nel controllo del traffico aereo, una carenza cronica che ha ridotto la capacità di gestire il traffico in modo efficiente.
La carenza di personale è un problema che si trascina dal 2022, quando i licenziamenti effettuati durante la pandemia di Covid-19 hanno lasciato un vuoto difficile da colmare. La riduzione del personale di terra e di aria, necessaria durante il crollo del traffico aereo durante la pandemia, ha causato disagi enormi in molti aeroporti europei, una situazione che si sta ripetendo anche quest’anno.
Ad aggravare la situazione, a metà luglio 2024, un guasto informatico globale ha causato la cancellazione di oltre cinquemila voli in tutto il mondo, con conseguenze anche sugli aeroporti europei. Questo episodio ha ulteriormente complicato la gestione del traffico aereo, già sotto pressione a causa dell’aumento dei voli e della mancanza di personale.
Le compagnie aeree stanno cercando di far fronte alla domanda crescente sfruttando gli aerei al massimo delle loro capacità, con alcuni che effettuano fino a otto voli al giorno. Tuttavia, questo approccio ha dei limiti: un ritardo all’inizio della giornata tende ad accumularsi, rendendo difficile il recupero e aggravando i disagi per i passeggeri.
Di Palma ha sottolineato che, contrariamente alle previsioni, il traffico aereo ha già superato i livelli del 2019, previsti inizialmente per il 2028. Questo rapido incremento ha aumentato il tasso di riempimento degli aerei, ora al 90%, creando ulteriori pressioni sugli aeroporti che devono gestire un numero sempre maggiore di passeggeri. Per ridurre i disagi, è essenziale un incremento del personale in tutti i settori chiave, dal check-in alla gestione dei bagagli.
Per chi deve viaggiare, Di Palma offre alcuni consigli: partire la mattina presto ed evitare i giorni più trafficati come venerdì, domenica e lunedì, preferendo voli di martedì. Questi accorgimenti possono aiutare a minimizzare i disagi in un sistema sempre più sotto pressione.
L’aumento del traffico aereo in Europa rappresenta una sfida complessa che richiede interventi immediati. Il sistema aeroportuale europeo deve adattarsi rapidamente per evitare che i ritardi, le code e i disagi diventino la norma, compromettendo l’esperienza dei passeggeri e l’efficienza del trasporto aereo.
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