Il centro di Roma si trasforma in un palcoscenico per l’arte contemporanea grazie al progetto “Murales“, che prevede l’utilizzo dei silos del cantiere della Metro C a piazza Venezia come spazi espositivi. Sotto il patrocinio di Roma Capitale e con il supporto del consorzio guidato da Webuild e Vianini Lavori, ogni quattro mesi i silos ospiteranno opere di artisti di fama, portando un tocco d’arte in un contesto che di per sé è sinonimo di costruzione e trasformazione. Questa iniziativa rappresenta una risposta creativa all’esigenza di abbellire spazi altrimenti considerati semplicemente delle attrazioni turistiche o opere in corso.
Un’idea che trasforma il disagio in bellezza
Inaugurando il primo allestimento, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso la sua visione sul potenziale dei cantieri, ribadendo come un luogo di lavori infrastrutturali non debba essere visto solo come un disagio per i cittadini, ma come un’opportunità per esprimere creatività e bellezza. Gualtieri ha sottolineato che questo progetto potrebbe far diventare il cantiere di piazza Venezia uno dei più grandi spazi espositivi al mondo, riducendo il senso di inquietudine che spesso accompagna le aree in costruzione. L’idea è quella di sovvertire la percezione del cantiere, trasformandolo in una tela vivente in costante evoluzione, capace di portare l’arte nel cuore pulsante della capitale.
Questa iniziativa è frutto di un impegno collettivo, partito da una mozione presentata in Assemblea Capitolina dalla presidente Svetlana Celli, che ha ricevuto un’ampia approvazione. Il coinvolgimento di enti come la Soprintendenza ha messo in luce come sia possibile dare vita a progetti creativi anche in contesti ritenuti complicati, aprendo a un dialogo nuovo tra l’arte e i cittadini. Il sindaco ha rimarcato l’importanza di far sì che, nel percorrere piazza Venezia, i romani possano godere di opere d’arte, stimolando la cultura e l’identità locale.
“Costellazioni di Roma”: il capolavoro di Pietro Ruffo
La prima opera ad adornare i silos del cantiere porta la firma di Pietro Ruffo e si intitola “Costellazioni di Roma”. Quest’opera, che trae ispirazione dalla storicità e dalla millenaria bellezza della capitale, segna l’inizio di un progetto artistico longevo. Nell’illustrazione della sua creazione, Ruffo ha espresso gratitudine per l’opportunità di riconnettere Roma con l’arte contemporanea, un legame che negli anni ha vissuto alti e bassi. Con questo intervento, l’artista ambisce a riportare Roma al centro delle pratiche artistiche moderne, rendendola un punto di riferimento per artisti e appassionati.
“Costellazioni di Roma” non è soltanto un’opera murale, ma rappresenta una riflessione sul luogo e sul tempo. Essa cerca di coinvolgere passanti e visitatori in un viaggio visivo, catapultandoli in un mondo dove la storia di Roma si fonde con le nuove espressioni artistiche. L’opera è pensata per attivare una sorta di dialogo tra il passato e il presente, rendendo visibile il potenziale creativo che un cantiere, in realtà, può contenere.
Un progetto per il futuro della città e dei suoi visitatori
Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina, ha evidenziato quanto sia emozionante vedere la realizzazione di questo progetto, che va a vantaggio della città in vista del prossimo Giubileo. Questo approccio mira a mostrare come l’arte possa inserirsi armoniosamente nel tessuto urbano, anche in contesti di mutamento e crescita. I silos saranno quindi trasformati in tele su cui gli artisti possono esprimere la loro creatività, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e immersiva.
La presidente Celli ha sottolineato che l’intento è quello di offrire ai cittadini e ai turisti l’opportunità di apprezzare opere d’arte in spazi insoliti, dove la tradizione si sposa con l’innovazione. Nonostante le sfide legate ai lavori della Metro C, l’obiettivo rimane quello di arricchire l’ambiente urbano, rendendo ogni passaggio in piazza Venezia un momento di scoperta e di esposizione artistica. Questo ambizioso progetto aspira quindi a insegnare che l’arte possiede il potere di ispirare e valorizzare ogni angolo della vita quotidiana, promuovendo una nuova visione di Roma anche in periodi di trasformazione.