L’eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, è stata condannata a 4 anni e 2 mesi nel processo noto come “Mensa dei poveri”. La sentenza è stata emessa dalla sesta sezione penale di Milano, presieduta da Paolo Guidi. Nel novembre 2019, Comi era stata posta agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, false fatturazioni e truffa ai danni dell’Europarlamento, ma successivamente sono stati revocati.
Al contrario, Pietro Tatarella, ex vice coordinatore lombardo di Forza Italia, l’ex consigliere comunale milanese, Fabio Altitonante, e altre cinquanta persone sono state assolte perché il fatto non sussiste. Tra gli assolti c’è anche il ex patron dei supermercati Tigros, Paolo Orrigoni, e la sua stessa società. Diego Sottani, ex deputato di Forza Italia, è stato invece condannato a un anno e un mese di carcere.
La sentenza mette così fine a un lungo processo che coinvolgeva oltre 60 persone imputate nel caso “Mensa dei poveri”. L’accusa si basava su presunti illeciti commessi nell’ambito dell’utilizzo di fondi pubblici destinati all’aiuto dei più bisognosi. L’ordinanza del tribunale chiarisce che Comi ha commesso i reati di corruzione, false fatturazioni e truffa ai danni dell’Europarlamento.
Questa sentenza rappresenta un duro colpo per l’eurodeputata e per il suo partito, che dovranno fare i conti con il peso delle condanne penali. Al contrario, le assoluzioni di Tatarella, Altitonante, Orrigoni e degli altri imputati dimostrano che il tribunale non ha ravvisato prove sufficienti per stabilire la loro colpevolezza. In ogni caso, la sentenza finale mette fine a una vicenda giudiziaria complessa e riveste un’importanza significativa per il sistema giudiziario.