“L’approccio olistico: una soluzione efficace per contrastare i tumori”

Silvia Marsoni, una scienziata impegnata nel settore oncologico, utilizza un approccio “olistico” nella lotta contro il cancro. Si occupa di disegnare e coordinare studi clinici che si concentrano sul cancro al colon retto e al seno. L’obiettivo è individuare nuove metodiche sperimentali, come la medicina di precisione, e favorire la collaborazione tra clinici e ricercatori. Questi studi hanno ottenuto finanziamenti importanti da enti come Airc e la Comunità europea.

Marsoni ha scelto di concentrarsi sui tumori al seno e al colon perché sono molto diffusi. Secondo lei, il cancro sfrutta la biologia delle cellule per sopravvivere e proliferare, quindi è importante individuare le vie cruciali per fermare la sua crescita. Propone di spegnere simultaneamente queste vie per rallentare l’avanzamento della malattia. Per fare ciò, è fondamentale che ci sia collaborazione tra ricercatori e clinici, affinché si possano studiare i casi migliori e individuare le aree in cui sono necessari nuovi farmaci.

Dopo gli studi in Medicina in Italia e un periodo a Londra, Marsoni ha costruito la sua carriera tra l’Italia e gli Stati Uniti. Ha lavorato al Mario Negri di Milano e al National Cancer Institute di Bethesda. Nel 1985 è tornata in Italia e ha portato la sua esperienza all’Ifom. Ha lavorato con importanti figure come Silvio Garattini, Umberto Veronesi e Paolo Comoglio. Ha dovuto aspettare 15 anni per rioccuparsi dello sviluppo di nuovi farmaci, ma alla fine degli anni Novanta è diventata direttrice scientifica del Sendo, una fondazione che si occupava della ricerca farmaceutica.

Marsoni sostiene da molti anni un approccio “olistico” contro il cancro, anche se in passato è stata presa in giro per questa posizione. Oggi, però, molte persone hanno capito che è la strada giusta. La sua carriera è stata costruita con coraggio tra l’America e l’Italia, e il suo albero della vita, che ha sempre portato con sé, rappresenta ora anche il simbolo del suo lavoro sulla genetica dei tumori.

Il suo prossimo progetto è Saggitarius, uno studio clinico di medicina di precisione che coinvolgerà almeno 700 pazienti in 25 ospedali in Italia, Spagna e Germania. Questo studio utilizzerà la biopsia liquida per curare i pazienti con tumore del colon retto operabile. Si prevede che Saggitarius possa evitare la chemioterapia nel 70% dei casi sostituendola con un programma di sorveglianza attiva tramite prelievi di sangue mensili. Nei restanti casi, si cercherà di sostituire la chemio con terapie biologiche personalizzate.

Marsoni ha molti sogni e progetti, tra cui utilizzare l’intelligenza artificiale per creare un “gemello digitale” dei pazienti with tutte le informazioni necessarie per contrastare il cancro. Ritiene che sia fondamentale capire le interazioni tra i tumori e il tessuto sano circostante per sviluppare strategie di trattamento efficaci.