La legge sulla “carne sintetica” approvata dalla Camera dei Deputati ha scatenato un acceso dibattito. Il disegno di legge, presentato dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, vieta la produzione e la commercializzazione di carne coltivata, con sanzioni che vanno da 10.000 a 60.000 euro per ogni violazione. Inoltre, sono previste nuove restrizioni sulle denominazioni dei prodotti vegetali, vietando l’uso di termini che richiamano la carne, come “bistecca” o “salame”.
La scorsa settimana, dopo l’approvazione della legge, è scoppiata una lite tra il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario di +Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, che stavano protestando contro la legge esponendo un cartello con la scritta “Coltivate ignoranza, il divieto alla carne coltivata è antiscientifico e anti italiano”.
Secondo Emanuele Nobile, Presidente dell’Associazione Nazionale degli Allevatori delle razze bovine Charolaise e Limousine Italia, la legge riaccende una speranza per gli allevatori e per il mantenimento dei territori. Nobile afferma che gli animali sono la sua vita e che grazie alle tecniche di ultima generazione può controllarli da remoto, minuto per minuto. Inoltre, sottolinea l’importanza di tutelare il territorio e afferma che l’allevamento dà un valore aggiunto. Secondo lui, la carne “sintetica” è solo una bufala e crede che tra una decina di anni si tornerà al consumo massiccio di carne. Sottolinea anche l’importanza delle proteine animali, soprattutto per i più piccoli, e afferma che le proteine vegetali non possono sostituire quelle animali.
In conclusione, la legge sulla “carne sintetica” ha suscitato un acceso dibattito e ha diviso le opinioni. Mentre alcuni allevatori come Emanuele Nobile vedono nella legge una speranza per il settore e per il territorio, altri come i vegani e i vegetariani la considerano una bufala. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se la legge avrà un impatto significativo sull’industria della carne.