La violenza quotidiana: un’analisi dettagliata delle persone e dei fatti che si manifestano per strada

Le strategie delle donne per sentirsi sicure in città

Quando le donne camminano per le strade della propria città, spesso adottano diverse strategie per sentirsi al sicuro. Tengono il cellulare in mano, con il numero di emergenza già composto. Stringono le chiavi di casa nel pugno. Evitano di utilizzare auricolari. Portano con sé uno spray al peperoncino nella borsa. Camminano velocemente lungo i marciapiedi più illuminati. Queste sono solo alcune delle tattiche comuni che le donne mettono in atto per proteggersi. Tuttavia, nonostante queste precauzioni, la percezione di pericolo delle donne non diminuisce, ma aumenta.

La percezione di sicurezza delle donne in strada

Secondo il rapporto Istat sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes) 2022, in Italia il 50% delle donne ha paura di uscire da sola di sera. Solo il 51% delle donne italiane si sente al sicuro. Gli uomini, al contrario, non avvertono particolari timori: il 70,9% di loro si sente sicuro per strada, mentre per i ragazzi di 20-24 anni questa percentuale sale al 78,4%. I numeri parlano chiaro: le donne vivono con paura e non si sentono al sicuro nella propria città. Questa realtà persiste nel tempo.

La violenza contro le donne nelle città italiane

A Milano, ad esempio, i dati del Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale mostrano che nel 2022 sono state denunciate 416 violenze sessuali, a cui si aggiungono altri 160 episodi in provincia. Nel 2021, secondo l’Istat, il totale delle denunce ammontava a 477, mentre l’anno precedente erano state 416. Solo pochi giorni fa, un altro caso ha fatto scalpore: una 19enne è stata aggredita sessualmente da un giovane di 23 anni che aveva conosciuto in centro a tarda sera, in piazza della Scala a Milano. Fortunatamente, la giovane è riuscita a salvarsi utilizzando il segnale antiviolenza. Mentre passava davanti a un McDonald’s che stava per chiudere, ha chiesto di andare in bagno e ha incrociato la manager del locale, a cui ha fatto il segnale di pericolo. La manager ha prontamente chiamato la polizia, mettendo così la giovane al sicuro. Tuttavia, la prontezza di riflessi non è sufficiente.

La radice delle molestie da strada e la lotta della Generazione Z

Le molestie da strada, che comprendono commenti, gesti e contatti indesiderati da parte di estranei in luoghi pubblici con connotazioni sessuali più o meno esplicite, hanno radici culturali. Questo fenomeno è alimentato da logiche di discriminazione, potere e controllo che sono intrinseche alla cultura patriarcale. La stessa cultura che giustifica le molestie da strada come semplici complimenti o scherzi innocenti e che, come afferma Holly Kearl, fondatrice dell’organizzazione non governativa Stop Street Harassment, “legittima lo stupro e permette agli stupratori di sfuggire alle conseguenze”. Secondo un’ampia analisi condotta a livello internazionale dal Cornell International Survey on Street Harassment (Hollaback!), l’88% delle donne italiane intervistate ha dichiarato di dover cambiare strada a causa di molestie subite lungo il percorso. Questa non è una situazione isolata, ma una realtà quotidiana.

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