La Serial Killer Exhibition di Roma espone i reperti inquietanti di Jeffrey Dahmer

La Serial Killer Exhibition di Roma espone i reperti inquietanti di Jeffrey Dahmer (VIDEO)

 

La Serial Killer Exhibition di Roma sta per aprire le sue porte al pubblico, e una delle esposizioni più inquietanti riguarda un reperto davvero singolare: gli occhiali originali di Jeffrey Dahmer, noto come il cannibale di Milwaukee. Questa mostra ha suscitato un’eccezionale quantità di visualizzazioni online e controversie, portando alla ribalta il nome di Dahmer, in gran parte grazie al successo della serie Netflix basata sulla sua storia.

L’EX VAMPIRO DI PARIGI IN MOSTRA
Solo per Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre, Nico Claux, l’ex Vampiro di Parigi, sarà in mostra a disposizione del pubblico per qualche scatto insieme, autografare il libro ufficiale della mostra e per intrattenerci con inediti aneddoti sui suoi incontri con i più spietati Serial Killer della storia

Il Successo di Dahmer:

La serie Netflix su Jeffrey Dahmer ha ottenuto oltre 196 milioni di visualizzazioni, diventando un vero e proprio successo di pubblico. Questo dato è sorprendente, considerando che la storia di Dahmer è estremamente disturbante e basata su eventi realmente accaduti. La sua storia riguarda un vero serial killer che negli anni ’90 ha ucciso, smembrato, fotografato e persino mangiato almeno 17 uomini. La serie, composta da 10 episodi, offre un punto di vista unico su questa inquietante vicenda. Inizia con la cattura di Dahmer nel 1991 a Milwaukee, quando adescò un giovane ragazzo di colore in un locale gay, promettendogli di scattare foto artistiche, ma con l’intenzione di documentare gli organi interni della vittima. La storia di Dahmer è avvincente e agghiacciante sin dall’inizio, ma Netflix aggiunge un elemento insolito: la narrazione parte dal momento della cattura del serial killer.

Un Nuovo Punto di Vista:

La serie mette in discussione il comportamento della polizia, sostenendo che la negligenza da parte degli agenti abbia permesso a Dahmer di uccidere 17 persone prima di essere catturato. Si afferma che gli agenti non abbiano preso sul serio le segnalazioni dei vicini, spesso persone di colore, e che il senso di giustizia non fosse altrettanto forte poiché le vittime erano uomini gay. Questo spiega perché Dahmer non cercò di scappare quando fu catturato: si sentiva al sicuro. Questo punto di vista controverso e innovativo ha contribuito a scatenare polemiche.

Il Fascino del Male:

Ma perché questa serie sta attirando così tanta attenzione? Nonostante il suo contenuto disturbante, la serie ci introduce alla storia di Jeffrey Dahmer in modo più profondo. Scopriamo la sua infanzia, contrassegnata dalla morte di sua madre e da un’operazione all’ernia che avrebbe potuto danneggiare il suo cervello. Dahmer cresceva in una casa con una “bibbia del diavolo” e aveva l’abitudine di guardare il film “L’esorcista” con le sue vittime prima di ucciderle. La serie non cerca di giustificare i suoi orrori ma cerca piuttosto di contestualizzarli, cercando di comprendere la disperazione e il dolore che potrebbero averlo spinto a compiere tali atti. Il fascino del male, quello cieco e incomprensibile, è ciò che attrae gli spettatori, rendendo la serie ancora più inquietante.

Le Controversie:

Tuttavia, il successo di Dahmer è stato accompagnato da numerose controversie. Alcuni si sono chiesti se sia giusto dare visibilità a tali orrori e se esistano rischi di emulazione. Inoltre, la comunità LGBTQ+ ha chiesto la rimozione del tag “LGBTQ+” associato al titolo di Netflix, poiché non desidera mettere in evidenza l’orientamento sessuale di un serial killer. Inoltre, le vittime e le loro famiglie non sono soddisfatte della serie, in quanto rivangare tali eventi dolorosi può risultare traumatico e inutile.

Ryan Murphy:

Tra le ragioni del successo della serie c’è l’accoppiata vincente di Ryan Murphy ed Evan Peters. Murphy ha dimostrato di poter passare con successo dalle atmosfere sbarazzine di “Glee” al mondo più oscuro del true crime, convincendo il pubblico in entrambi i casi. Quanto a Evan Peters, la sua interpretazione di Jeffrey Dahmer è stata straordinaria, riuscendo a infondere al personaggio un carisma catatonico che lo rende ancora più inquietante. Gli occhiali originali di Dahmer esposti alla Serial Killer Exhibition di Roma sono un’opportunità unica per il pubblico di vedere un reperto storico di questo disturbante personaggio.

Conclusione:

La Serial Killer Exhibition di Roma si annuncia come una mostra inedita e straordinaria, che offre un approfondimento unico sui serial killer più pericolosi del pianeta. La mostra non si limita a raccontare le gesta criminali di questi assassini ma si concentra anche sulle vittime, spesso dimenticate o ignorate, per dare loro il giusto riconoscimento. Gli oggetti originali dei serial killer e le riproduzioni delle scene del crimine contribuiscono a documentare le loro storie e i motivi che li hanno spinti a compiere tali atti orribili. La Serial Killer Exhibition offre un’esperienza unica e scientificamente accurata, grazie all’apporto di esperti del settore. Tuttavia, la mostra è al centro di molte discussioni, sottolineando ancora una volta l’attrazione e la repulsione che i serial killer esercitano sul pubblico.

DAL 14 OTTOBRE VENERDÌ, SABATO E DOMENICA E FESTIVI dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00)​ ROMA CASTELNUOVO DI PORTO EX CARCERE DI ROCCA COLONNA –

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