La scuola del futuro: l’integrazione dei videogiochi

Il mondo dei videogiochi potrebbe presto contribuire all’istruzione dei giovani, offrendo agli insegnanti un nuovo modo di insegnare la storia. Questa è una delle innovazioni più interessanti emerse durante la prima giornata di Ade, Apulia digital experience 2023, la conferenza internazionale made-in-Italy sull’innovazione digitale nelle industrie creative, che si svolge a Bari fino al 12 novembre presso l’Apulia film house e organizzata da Apulia film commission e Rai Com.

Fabio Belsanti, ceo e fondatore di AgeOfGames, ha delineato il futuro del settore educativo, affermando: “Abbiamo già sviluppato videogame educativi nelle scuole con grande successo. La prospettiva che sta cambiando è l’intenzione dell’autore”. Mentre i videogiochi di intrattenimento si concentrano sul divertimento, “un buon videogioco, come un buon libro, può lasciare un’impronta quando il gioco è finito, cambiando la prospettiva psicologica”, ha sottolineato Belsanti. I videogiochi hanno una potente capacità di comunicazione simbolica, “non è tanto la parte didattica che conta, ma ciò che rimane attraverso l’esperienza diretta. Con l’interazione, diventa parte del nostro DNA e della nostra memoria”. Ecco perché i videogiochi possono aiutare anche nella formazione dei giovani, ad esempio, attraverso la storia.

Antonio Brusa, fondatore di Historia Ludens, ha affermato: “Ci sono già giochi che vengono utilizzati a questo scopo e molte case editrici producono pacchetti derivati dai videogiochi che possono essere utilizzati in classe per immergersi più facilmente in epoche passate come l’antica Grecia o Roma”. Tuttavia, non tutti i videogiochi sono adatti a questo scopo. È necessaria una nuova produzione di giochi che siano brevi, intensi e offrano immediatamente qualcosa che gli insegnanti possano utilizzare come strumento educativo.

Nel frattempo, le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il metaverso, stanno facendo il loro ingresso anche nel cinema. Antonio Parente, direttore di Apulia film commission, ha affermato: “Oggi, una parte significativa dell’industria audiovisiva è costituita dall’animazione, dal metaverso e dai videogiochi”. Secondo Parente, questa è un’industria sostenibile, ma richiede tempi e modalità di produzione complesse, su cui come Paese dobbiamo confrontarci, perché ignorarle sarebbe un errore che ci farebbe rimanere indietro.

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