Pompei: una mostra dedicata alla vita quotidiana
Aprirà il 15 dicembre la mostra “L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio”, un’occasione per scoprire il lato meno conosciuto della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. L’esposizione, allestita nella Palestra Grande, si propone di raccontare la vita dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi che abitavano Pompei. “Quello che vediamo rispecchia le condizioni di vita dell’80% delle persone che vivevano a Pompei”, spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco e curatore della mostra. L’obiettivo è quello di portare alla luce la storia di coloro che sono rimasti nell’ombra dei grandi eventi storici.
Una delle anteprime della mostra è la ricostruzione di una semplice branda, trovata nella villa extraurbana di Civita Giuliana, conosciuta come la “stanza degli schiavi”. Il letto, composto da assi di legno e una rete di cordini, è stato ricostruito utilizzando la tecnica dei calchi. Attualmente è esposto sotto la scala di una bottega su via dell’Abbondanza, a fianco della casa del Larario di Achille. Questa rappresenta una delle abitazioni più comuni a Pompei, in contrasto con le case ad atrio che solitamente vengono associate all’architettura domestica romana.
La mostra sarà suddivisa in sette sezioni e ospiterà circa trecento reperti. Uno dei punti salienti sarà la possibilità per i visitatori di “sorteggiare” la propria identità antica grazie a un sistema ideato per l’app My Pompeii. Inoltre, una copia digitale della branda sarà esposta nella casa della nave Europa. “Il letto è parte di una stanza di soli 16 mq in cui vivevano probabilmente tre servi”, sottolinea Silvia Bertesago, co-curatrice dell’esposizione. Questa mostra offre un’opportunità unica per immergersi nella vita quotidiana di Pompei e scoprire il lato meno noto di questa antica città romana.
La “brandina” di Pompei: un simbolo della vita quotidiana
La brandina trovata nella villa extraurbana di Civita Giuliana diventa il simbolo della mostra “L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio”. Questo semplice letto, composto da assi di legno e una rete di cordini, rappresenta le condizioni di vita dell’80% delle persone che abitavano a Pompei. “La mostra vuole raccontare questa ‘altra’ Pompei: la città dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi”, spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco e curatore dell’esposizione. Questa è un’opportunità per scoprire la vita di coloro che sono rimasti nell’ombra dei grandi eventi storici.
La brandina è stata ricostruita utilizzando la tecnica dei calchi e attualmente è esposta sotto la scala di una bottega su via dell’Abbondanza. Questo tipo di abitazione rappresenta la maggioranza delle case a Pompei, a differenza delle case ad atrio che solitamente vengono associate all’architettura domestica romana. La mostra, che si terrà nella Palestra Grande, sarà suddivisa in sette sezioni e ospiterà circa trecento reperti. Sarà possibile “sorteggiare” la propria identità antica grazie a un sistema ideato per l’app My Pompeii. Inoltre, una copia digitale della brandina sarà esposta nella casa della nave Europa.
Una mostra per scoprire la vita quotidiana a Pompei
Il 15 dicembre aprirà al pubblico la mostra “L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio”, un’occasione per conoscere il lato meno noto della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. La mostra, allestita nella Palestra Grande, si propone di raccontare la vita dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi che abitavano Pompei. “La gente comune che è rimasta nell’ombra dei grandi eventi della storia, ma la cui vita a Pompei può essere ricostruita in maniera unica”, spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco e curatore dell’esposizione.
Una delle anteprime della mostra è la ricostruzione di una branda, trovata nella villa extraurbana di Civita Giuliana, conosciuta come la “stanza degli schiavi”. Il letto, composto da assi di legno e una rete di cordini, è stato ricostruito utilizzando la tecnica dei calchi. Attualmente è esposto sotto la scala di una bottega su via dell’Abbondanza. Questo tipo di abitazione rappresenta la maggioranza delle case a Pompei, a differenza delle case ad atrio che solitamente vengono associate all’architettura domestica romana.
La mostra sarà suddivisa in sette sezioni e ospiterà circa trecento reperti. Sarà possibile “sorteggiare” la propria identità antica grazie a un sistema ideato per l’app My Pompeii. Inoltre, una copia digitale della branda sarà esposta nella casa della nave Europa. Questa mostra offre un’opportunità unica per immergersi nella vita quotidiana di Pompei e scoprire il lato meno noto di questa antica città romana.