La scomparsa delle insegne al neon: New York saluta un simbolo della sua storia

La rimozione delle insegne al neon a New York segna una perdita culturale significativa, sostituendo storiche vetrine luminose con moderne soluzioni LED e suscitando polemiche tra appassionati e difensori della memoria.
La scomparsa delle insegne al neon: New York saluta un simbolo della sua storia - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

New York, la città che non dorme mai, è conosciuta per le sue luminescenti insegne al neon, che hanno illuminato i sogni e le vite di generazioni di artisti e abitanti. Tuttavia, quest’anno segna una svolta importante, con l’abbattimento di molte di queste iconiche vetrine luminose. Mentre i festeggiamenti per il centenario della prima insegna di Times Square sembrano quasi svanire nell’ombra, si assiste a una transizione verso il freddo e impersonale mondo del LED. Un cambiamento significativo che sta trasformando il volto di questa metropoli, mettendo in luce una perdita culturale e storica.

Dalla festa al funerale: il destino delle insegne storiche

La celebrazione del centenario della prima insegna installata a Times Square da Willys-Overland, anziché portare un’atmosfera festosa, si trasforma in una sorta di lutto per il neon. Con il passare dell’anno, diverse insegne storiche, tra cui il celebre Subway Inn, hanno chiuso per sempre le loro serrande. Questo bar di Midtown Manhattan, frequentato da Marilyn Monroe, ha abbassato definitivamente il sipario, mettendo a tacere una parte della storia di New York. L’insegna luminosa ha segnato i momenti di vita di tre location, l’ultima sotto il Queensboro Bridge, divenendo un simbolo non solo del locale ma anche di un’epoca di racconti e di ricordi legati ai suoi frequentatori.

Negli ultimi anni, molte insegne al neon sono state smontate e sostituite con alternative più moderne e meno costose. Nonostante la ricerca di efficienza, c’è chi sostiene che il neon offra una calore e una bellezza incomparabili, simile a quella di un disco di vinile, mentre il LED ricorda un freddo Mp3. A questa transizione si accompagna un cambiamento nei valori e nei gusti del pubblico, che sta abbandonando la nostalgica semplicità delle luci al neon per i freddi bagliori delle tecnologie più recenti.

Il valore culturale del neon: luci che raccontano storie

Le insegne al neon non sono solo pubblicità, sono storie che scorrono al ritmo della città. Per decenni, hanno rappresentato il fulcro della cultura pop e del glamour, costellando film e canzoni. L’immagine di giovani sognatori che alzano lo sguardo verso le luci brillanti di Broadway è una parte indefettibile dell’immaginario di New York. Leonardo DiCaprio, James Dean e altri volti noti del cinema hanno vissuto esperienze in questa città che continuano a essere narrate attraverso le insegne.

Era dagli anni ’30 agli anni ’70 che le insegne al neon sono diventate simbolo potente dell’America, riflettendo una cultura di speranza e desiderio, ma anche di precarietà e solitudine. L’effervescenza e la malinconia di quei luoghi non possono essere replicate da una semplice sostituzione di tecnologia. Oggi, circa 150 insegne al neon sopravvivono a Manhattan, frutto di un censimento effettuato da Thomas Rinaldi, un esperto del settore. La loro rarità rende il loro valore ancora più significativo, un patrimonio da proteggere contro i tempestosi cambiamenti del mercato moderno.

Le polemiche e il futuro del neon a New York

L’anno ha visto l’arrivo di diverse polemiche con la rimozione delle insegne storiche. Uno dei più controversi è stato il destino delle insegne della NBC a Rockefeller Plaza e dell’Apollo Theater di Harlem, protagoniste di una transizione verso il LED. La Landmark Commission ha fornito il via libera all’operazione, scatenando proteste tra gli appassionati e i difensori della cultura locale.

Il dibattito si concentra non solo sulla bellezza estetica delle insegne al neon, ma anche sul loro valore identitario. Un testimone ha fatto notare che non ci si sognerebbe di mettere un albero di plastica davanti al Rockefeller Center. La sostituzione del classico con il moderno provoca interrogativi su cosa significhi davvero preservare la storia. Non è solo una questione di estetica; si parla di memoria, di riconoscimento di un percorso che è passato attraverso il buio e la luce.

Un addio che lascia il segno

L’intensa attività di smantellamento delle insegne storiche continua, lasciando una scia di rimozioni che si è consumata nel corso dell’anno. Tra queste, celebri luoghi come il sex bar Playpen e il famoso Smith’s Bar di Eight Avenue, quest’ultimo immortalato nel film Taxi Driver di Martin Scorsese, hanno chiuso i battenti. Il destino della storica insegna di Smith’s è già in fase di restauro e ripristino per una futura esposizione; diventerà un pezzo da museo in un’installazione dedicata alla memoria della città. Queste azioni parlano di un’epoca nella quale le luci al neon non erano semplici insegne, ma segni viventi di storie intrecciate nella folta rete di New York.

Ciò che rimane è un segno indelebile nella cultura e nella memoria di chi ha vissuto la scintillante realtà di questa città, ora in fase di trasformazione. Viaggiare nel tempo attraverso queste insegne diventa un modo per riconnettersi con una New York che stava cambiando in ogni attimo, un cambio generazionale che richiede di trovare nuovi modi per onorare il passato, mentre si guarda avanti.

Change privacy settings
×