“La scelta del padre di Saman di non testimoniare nel processo: motivazioni e implicazioni”

Il padre di Saman, Shabbar Abbas, ha scelto di non parlare durante il suo esame in tribunale oggi. L’uomo è accusato dell’omicidio della sua figlia insieme ad altri quattro familiari. Dopo essere stato estradato in Italia, il pakistano di 46 anni è comparso in aula con i suoi avvocati e ha deciso di non rispondere alle domande, come aveva il diritto di fare. Il suo avvocato, Enrico Della Capanna, ha spiegato che questa è stata una scelta tecnica e che potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee successivamente, dopo aver sentito la testimonianza del figlio. Il fratello di Saman, che ha appena compiuto diciotto anni e vive in una comunità protetta, sarà ascoltato nelle udienze successive ed è considerato il testimone chiave dell’accusa. Ha sempre sostenuto che lo zio Danish Hasnain sia l’esecutore materiale del delitto. Tuttavia, la difesa dello zio sta cercando di spostare l’attenzione sulla madre, indicandola come autrice del delitto. Tuttavia, secondo i filmati delle telecamere, sembrerebbe che la madre non avesse il tempo di recarsi e tornare dalle serre. Nel primo pomeriggio di oggi è attesa la testimonianza di Ayub Saqib, il fidanzato di Saman, che ha denunciato più volte di aver subito minacce da parte dei familiari della giovane a causa della loro relazione.

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