La Roma alla prova: Juric chiede un cambio di rotta in vista della sfida contro la Dinamo Kiev

La Roma si prepara ad affrontare la Dinamo Kiev in Europa League, e le parole del tecnico Ivan Juric non lasciano spazio a fraintendimenti. Con una sola vittoria nelle ultime diciassette partite, la squadra giallorossa deve affrontare una svolta mentale se desidera tornare a competere per i vertici del calcio italiano ed europeo. Juric ha espresso chiaramente l’urgenza di modificare l’atteggiamento e la mentalità della squadra, evidenziando la necessità di approcciare le partite con un approccio vincente e determinato.

La mentalità vincente: un requisito fondamentale

Nel mondo del calcio, la mentalità gioca un ruolo cruciale nel determinare il successo di una squadra. Ivan Juric ha sottolineato che la Roma, attualmente, non dimostra la mentalità di una squadra di alto livello, nonostante il potenziale e le capacità dei giocatori. Con solo tre vittorie in diciassette partite, è evidente che la squadra deve ripensare il proprio approccio se vuole riconquistare la fiducia dei tifosi e ottenere risultati tangibili. Juric ha evidenziato che i risultati recenti, inclusi quelli contro il Monza e l’Elfsborg, non sono accettabili per una squadra con le aspirazioni della Roma.

Il tecnico non cerca giustificazioni, affermando che ci sono tutte le condizioni per lavorare in modo proficuo. “La mentalità non è vincente, bisogna cambiare registro”, ha dichiarato, invitando i propri giocatori a tirare fuori determinazione e carattere nelle prossime sfide. Cada sconfitta deve servire come lezione, e ogni partita deve essere affrontata con la ferma intenzione di vincere. Juric ha richiesto un cambiamento immediato, auspicando di vedere un atteggiamento rivisitato già nella sfida imminente contro la Dinamo Kiev.

Il turnover e le scelte tecniche in vista della sfida europea

In vista della partita contro la Dinamo Kiev, Juric ha già messo in campo la possibilità di un turnover, in considerazione del fitto calendario di impegni che attende la Roma. Con sette partite in ventuno giorni, il tecnico dovrà fare scelte oculate che possano garantire freschezza e performance alta. Alcuni giocatori, come Mancini, sono attualmente in fase di recupero e necessitano di valutazioni precise prima di essere schierati.

“Un po’ di cambi ci saranno. Non sarà un turnover massiccio, ma ci saranno dei cambi”, ha affermato Juric, suggerendo che alcuni protagonisti potrebbero riposare. L’allenatore ha menzionato anche Hermoso e Angelino, sottolineando che la scelta di chi schierare non dipende solo dalla condizione fisica, ma anche dall’adeguatezza al gioco della squadra e alla strategia contro gli avversari. Sia Hummels che Le Fée potrebbero avere un ruolo, ma le decisioni finali verranno prese in base all’andamento del match e alle necessità tattiche.

Obiettivi e aspirazioni: la Champions League come traguardo primario

Parlando degli obiettivi a lungo termine, Juric ha posto l’accento sull’importanza di tutte le competizioni in cui la Roma è impegnata. In particolare, ha ribadito la volontà della società di qualificarsi per la Champions League, il torneo che rappresenta il massimo prestigio e le maggiori emozioni nel calcio europeo. La Coppa Italia e le competizioni europee possono offrire esperienze significative e opportunità di successo, pertanto ogni partita deve essere presa con la massima serietà.

Juric ha parlato in modo chiaro del suo desiderio di vedere un miglioramento tangibile nei risultati. “Baldanzi, che giocherà, non è un semplice cambio, ma un calciatore di livello”, ha affermato, evidenziando la fiducia nei giovani talenti della rosa. Ha anche difeso la propria posizione mettendo in risalto la cooperazione con la società: “Ho tutto per lavorare bene. Posso attaccarmi alle scuse, ma è da deboli”.

Infine, l’allenatore ha concluso con un appello motivazionale, esprimendo il desiderio di vedere una Roma che giochi con cattiveria e voglia di vincere in ogni situazione. La partita contro la Dinamo Kiev sarà un banco di prova fondamentale per comprendere se le sue parole troveranno applicazione sul campo, o se la squadra continuerà a perdere terreno nelle competizioni.

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