Servono cambiamenti radicali per la ricerca scientifica in Italia
Il premio Nobel Giorgio Parisi ha presentato una proposta per migliorare la situazione della ricerca scientifica in Italia. Durante un evento per celebrare il centenario del Cnr, Parisi ha suggerito di scorporare gli investimenti statali in Ricerca e Sviluppo dal calcolo del deficit, in modo da evitare che la necessità di limitare le spese possa ostacolare lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese. Secondo Parisi, una revisione del Patto di stabilità Europeo che permetta questo scorporo potrebbe portare a un cambiamento significativo a livello europeo e a raggiungere gli obiettivi fissati a Lisbona nel 2000, per creare un’economia basata sulla conoscenza.
Applausi per l’intervento del premio Nobel
L’intervento di Parisi è stato accolto con lunghi applausi durante la giornata di celebrazione del Cnr. Parisi ha iniziato la sua analisi sottolineando la scarsità di finanziamenti che ha limitato la ricerca scientifica in Italia. Ha poi sollevato la domanda su quali risultati si sarebbero ottenuti se i fondi fossero stati adeguati. Parisi ha anche evidenziato che la mancanza di finanziamenti adeguati ha portato all’immigrazione italiana verso l’estero.
Il Cnr e la sua situazione di sottofinanziamento
Parisi ha poi focalizzato l’attenzione sul Cnr, sottolineando che nonostante i successi ottenuti, l’istituto e tutto il settore della ricerca sono sottofinanziati. I finanziamenti diretti dello Stato coprono appena gli stipendi e la maggior parte delle ricerche sono finanziate attraverso grant italiani o europei, contratti con amministrazioni pubbliche e privati. Questa scarsità di fondi impedisce al Cnr di fare scelte strategiche per lo sviluppo della ricerca.
Gli effetti della mancanza di fondi
Secondo Parisi, la mancanza di fondi autonomi per le imprese scientifiche ha come conseguenza l’incapacità di attrarre ricercatori residenti all’estero. Inoltre, la scarsità di finanziamenti ha un impatto negativo sulla capacità di ottenere i Grant dell’European Research Council. Solo la metà circa dei vincitori italiani di questi grant decide di utilizzare i finanziamenti in Italia. Parisi ha concluso il suo intervento sottolineando che la situazione attuale potrebbe essere migliorata con finanziamenti adeguati, che permetterebbero di ottenere risultati ancora più sorprendenti nella ricerca scientifica.