La Price Tower, l’unico grattacielo progettato da Frank Lloyd Wright, è nel mirino di una crisi che potrebbe metterne a repentaglio la salvaguardia. La Wright Building Conservancy ha avviato una battaglia legale per ottenere il riconoscimento di un vincolo sulla proprietà, mentre gli attuali proprietari si preparano a mettere in vendita l’edificio all’asta per far fronte a difficoltà finanziarie. Questo gioiello architettonico, emblema di innovazione e progettazione futurista, potrebbe essere venduto a un prezzo che non riflette il suo valore culturale e storico.
Storia e architettura della Price Tower
Costruita nel 1956, la Price Tower si erge fiera nel panorama di Bartlesville, in Oklahoma, come il grattacielo più alto della città. Originariamente progettata negli anni Venti come parte di un complesso che avrebbe dovuto sorgere a New York, la torre non vide la luce a causa della Grande Depressione. Frank Lloyd Wright, allora ultrasettantenne e con un bagaglio di opere iconiche come Fallingwater e il Museo Guggenheim, colse l’opportunità di esprimere la sua visione dell’architettura moderna con questo progetto, descrivendo la torre come “una mano alzata nella prateria”, una metafora per esprimere la sua unicità circondata da una giungla di edifici urbani.
Con la sua distintiva facciata in rame ossidato, la Price Tower si distingue non solo per la sua altezza, ma anche per il suo design innovativo che richiama le forme naturali. Inizialmente utilizzata come sede della Price Company, l’edificio ospitò successivamente gli uffici della compagnia petrolifera Phillips fino al 1981. Seguì un lungo periodo di abbandono, fino a quando non venne trasformata nel 2001 in un centro culturale e museale dalla Price Tower Arts Center, integrando elementi di ospitalità e ristorazione.
La lotta per il futuro della Price Tower
Attualmente, gli attuali proprietari della Price Tower, il gruppo Copper Tree rappresentato da Cynthia e Anthem Blanchard, si sono trovati in difficoltà dopo aver acquisito l’edificio per un prezzo simbolico di 10 dollari, assumendone però un ingente debito. Qualche anno fa, essi avevano promesso di utilizzare la torre come fulcro per avviare start-up tecnologiche, ma si sono scontrati con una realtà difficile da gestire. Ora, dopo aver cercato di stabilire un piano sostenibile per la struttura, la decisione di mettere in vendita l’immobile all’asta con una stima iniziale di 600mila dollari ha sollevato molte preoccupazioni.
In questo contesto, il vincolo imposto dalla Wright Building Conservancy diventa cruciale per determinare il futuro della Price Tower. Questa associazione ha lavorato instancabilmente per tutelare l’integrità architettonica del grattacielo, assicurando che qualsiasi modifica potesse avere luogo sotto una supervisione appropriata. Tuttavia, la causa attualmente in corso in tribunale potrebbe mettere a repentaglio tale tutela, privando l’edificio di una protezione formale in un momento già delicato.
La vendita di arredi storici e il valore commerciale dell’architettura
Sulle passerelle del salvataggio della Price Tower si sono aggiunti ulteriori elementi di preoccupazione: diversi arredi storici, tra cui alcuni pezzi unici progettati da Wright, sono già stati venduti. Questi includono sedie, sgabelli, e una poltrona, con stime di valore astronomiche, come nel caso della poltrona, che raggiunge una valutazione di 800mila dollari. Queste vendite non solo compromettono l’integrità del patrimonio dell’edificio, ma segnano anche il rischio che molti dei suoi elementi distintivi possano andare persi per sempre.
Il deterioramento della Price Tower, sia fisico che simbolico, ha attirato l’attenzione di storici e appassionati di architettura. La speranza è che il tribunale riconosca il valore del vincolo della Wright Conservancy, proteggendo non solo la struttura ma anche la sua essenza come monumento dell’architettura americana. L’asta imminente rappresenta non solo una possibile perdita economica ma anche una ferita al tessuto culturale della comunità di Bartlesville e al patrimonio architettonico nazionale.