Il concetto di abitare si evolve, abbracciando non solo l’aspetto fisico di un immobile, ma anche l’insieme dei servizi necessari per migliorare la qualità della vita. Questo tema, che implica una riflessione profonda sui cambiamenti sociali e le esigenze delle nuove generazioni, è stato al centro del panel “Housing, dall’emergenza a un piano comune per l’abitare“, durante la recente conferenza promossa da Adnkronos/Eurofocus. A guidare la discussione, la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano.
L’importanza dei servizi nella qualità dell’abitare
Lucia Albano ha evidenziato come il concetto di abitare si estenda ben oltre le quattro mura di una casa. Secondo la sottosegretaria, è fondamentale considerare l’interconnessione tra abitazioni e servizi. In un contesto dove i giovani cercano non solo un luogo dove vivere, ma un ambiente che promuova il benessere, i servizi diventano un elemento fondamentale. Tali servizi comprendono infrastrutture essenziali, come trasporti pubblici efficienti, scuole, centri sanitari e spazi ricreativi. La qualità di questi servizi può fare la differenza nella scelta di una residenza, influenzando direttamente la vita quotidiana degli abitanti.
Albano ha concluso che la sfida è quella di leggere con attenzione i mutamenti in corso nella società , per rispondere efficacemente alle esigenze emergenti. Riconoscere l’importanza di un approccio olistico all’abitare, che integri l’immobile e i servizi, è essenziale per sviluppare politiche abitative efficaci e sostenibili.
Strategia per un patrimonio immobiliare più inclusivo
Uno dei punti cruciali toccati dalla sottosegretaria riguarda il patrimonio pubblico immobiliare del paese. L’amministrazione sta lavorando per valorizzare beni sequestrati alla mafia e altre proprietà sotto la gestione dell’Agenzia del Demanio. Questo approccio avvia la creazione di una banca dati centralizzata, che potrebbe fungere da supporto legislativo per una gestione più efficiente degli immobili pubblici e per favorire l’inclusione sociale.
Nel contesto del decreto anziani dello scorso anno, emerge l’urgenza di sviluppare modelli di senior housing, che non si limitano alla fornitura di spazi abitativi ma che integrano servizi e attività sociali destinate alla popolazione anziana. A tal proposito, la Albano ha sottolineato la necessità di collaborare con organizzazioni dell’economia sociale per creare un tessuto sociale più coeso e capace di rispondere alle diverse necessità abitative.
Investimenti e politiche per un futuro sostenibile
Il futuro dell’abitare in Italia richiede investimenti sia pubblici che privati, concreti e strategici, per affrontare le carenze abitative già presenti nelle città . La Albano ha ribadito l’importanza di sviluppare politiche abitative che non solo contrastino lo spopolamento delle aree rurali, ma che sappiano anche gestire l’aumento della densità abitativa nelle aree urbane. La costruzione di nuovi spazi abitativi deve essere concepita con una visione orientata al futuro, capace di adattarsi alle esigenze mutevoli della popolazione.
La sottosegretaria ha portato come esempio le iniziative di social housing presenti in Germania, dove le strutture abitative sono integrate da servizi che solitamente non sono gestiti da aziende immobiliari tradizionali. Il trasloco, a titolo di esempio, è identificato come uno dei servizi più richiesti. Questi modelli offrono spunti di riflessione su come potremmo implementare simili politiche in Italia, investendo in un sistema che non solo risponda ai bisogni abitativi ma che promuova anche il benessere sociale nei vari contesti.