Il Mediterraneo, storicamente un crocevia di culture e interessi, richiede oggi un rinnovato impegno da parte dell’Unione Europea, volto a consolidare un approccio più equilibrato verso le sue regioni meridionali. Durante la conferenza organizzata da Adnkronos/Eurofocus, “La nuova Commissione Ue: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing”, Marco Ricceri, segretario generale dell’Eurispes, ha sottolineato con fermezza la necessità di focalizzare l’interesse politico ed economico dell’Unione sul Mediterraneo, spostandolo da una visione prevalentemente nord-orientale. Questo nuovo corso è avvertito come cruciale per il futuro delle relazioni tra i paesi che si affacciano su questo mare.
Il Mediterraneo come bene comune
Nel corso del panel “Mediterraneo, una centralità da ritrovare”, Ricceri ha dichiarato che il Mediterraneo deve essere considerato un bene comune, sottolineando l’urgenza di stabilire una piattaforma di dialogo tra i paesi della sponda nord e quelli della sponda sud. Secondo lui, è fondamentale creare un piano di confronto comune riguardo i progetti di sostenibilità presentati dai vari stati all’Onu. La diversità di mentalità e strategie tra le nazioni mediterranee rappresenta una sfida significativa, ma potrebbe essere superata attraverso un tavolo di concertazione. Ricceri ha portato come esempio il settore energetico, dove i paesi del Sud, che vanno dalla Turchia al Marocco, stanno sviluppando piani nucleari per l’energia civile. Qui si evidenzia un’importante disparità rispetto a quanto avviene in Europa. Ricceri ha affermato che sarebbe opportuno lavorare su strategie comuni che possano beneficiare entrambe le sponde del mare.
Mobilità circolare e opportunità per i giovani
Un altro tema centrale sollevato da Ricceri è quello della mobilità circolare. Guardando al futuro, le statistiche prevedono che entro il 2050 si avrà un ingresso di circa 300 milioni di giovani nel mercato del lavoro. Secondo il segretario generale, è essenziale creare opportunità per i giovani provenienti da paesi come l’Egitto e la Tunisia, affinché possano lavorare in Europa e successivamente applicare le competenze acquisite nel loro paese d’origine. A tal fine, è necessario armonizzare i corsi professionali e il riconoscimento dei titoli di studio tra le diverse nazioni. Ricceri propone di costituire un tavolo di lavoro tra le regioni che, se dimostrasse la sua efficacia, potrebbe essere esteso a livello nazionale per affrontare la questione della mobilità giovanile.
Cooperazione tra Mediterraneo e Mar Nero
La questione della cooperazione tra il Mar Mediterraneo e il Mar Nero rappresenta un altro punto critico nello sviluppo di strategie comuni. Ricceri ha evidenziato l’importanza della sinergia tra queste due aree geografiche, suggerendo che il nuovo commissario potrebbe avere un ruolo fondamentale nel costruire un “ponte” tra le due regioni. La interconnessione tra il Mediterraneo e il Mar Nero, sia dal punto di vista culturale che economico, deve essere riconosciuta e valorizzata. Questa cooperazione potrebbe aprire nuove strade per progetti congiunti, gestione delle risorse e sicurezza, tutti aspetti che richiedono un approccio coordinato e inclusivo. Un dialogo costante tra le due aree, facilitato dalla nomina di un commissario dedicato, potrebbe contribuire a una stabilità duratura nell’intero bacino del Mediterraneo.
Ricceri conclude affermando che ora più che mai sia giunto il momento di agire per tradurre queste idee in politiche concrete, mirando a raggiungere un equilibrio che favorisca la prosperità e la sicurezza di tutte le nazioni coinvolte.