La necessità di competenze nell’era dell’intelligenza artificiale per le piccole e medie imprese

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le PMI, richiedendo un aggiornamento delle competenze e una collaborazione con le università per garantire competitività e innovazione nel mercato globale.
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L’evoluzione dell’intelligenza artificiale sta trasformando le dinamiche lavorative in modo significativo, richiedendo una revisione delle competenze lavorative, in particolare per le piccole e medie imprese . Paolo Boccardelli, rettore dell’Università LUISS, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione nelle PMI durante un intervento a Comolake. In un contesto globale sempre più competitivo, le organizzazioni devono adattarsi alle nuove sfide introdotte dall’IA e investire nella formazione delle proprie risorse umane.

La rivoluzione delle competenze in un contesto globale

Secondo Boccardelli, il principale motore della rivoluzione dell’intelligenza artificiale è l’acquisizione e il potenziamento delle competenze, specialmente quelle di natura Stem . Osservando le tendenze internazionali, si nota un crescente “in-sourcing” delle competenze tecnologiche, con le aziende che ripristinano il controllo interno di processi tecnologici strategici tramite l’assunzione di esperti nei settori Stem. Questo cambiamento rappresenta un passo fondamentale per l’ottimizzazione delle operazioni aziendali, consentendo alle imprese di affrontare al meglio le sfide contemporanee.

Boccardelli ha evidenziato che per le aziende, la digitalizzazione non implica più semplicemente la semplificazione dei processi. L’introduzione di IA generativa, infatti, ha portato a un aumento della complessità operativa. Le aziende si stanno orientando verso un’innovazione costante, vedendo esserci una necessità inderogabile di adattarsi e svilupparsi nei propri modelli di business per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza.

La riluttanza delle piccole e medie imprese all’innovazione

Mentre per le grandi aziende la spinta a innovare sembra essere un processo naturale, le PMI spesso si trovano a fronteggiare ostacoli significativi nell’adozione di tecnologie avanzate. Ciò è dovuto, in parte, a limitazioni di budget, mancanza di risorse e competenze interne. Tuttavia, Boccardelli ha messo in evidenza come anche le PMI siano chiamate a intraprendere un percorso di innovazione per poter rimanere competitive sul mercato.

Le PMI rappresentano una componente cruciale dell’economia, e la loro trasformazione è essenziale per favorire una crescita sostenibile e per evitare di perdere terreno in un contesto di rapida evoluzione. Implementare nuove tecnologie e migliorare i processi produttivi non è più una scelta, ma un obbligo per garantire la sopravvivenza e il successo dell’azienda.

Il ruolo delle università nell’innovazione delle competenze

Boccardelli ha affermato che le università possono svolgere un ruolo fondamentale nel favorire la transizione verso un modello di business innovativo. Le istituzioni accademiche, infatti, possono fornire alle PMI le competenze di base necessarie per avvicinarsi al mercato del lavoro e preparare le nuove generazioni a rispondere ai fabbisogni dell’industria. Tuttavia, la sola formazione teorica non è sufficiente.

Il vero cambiamento avviene attraverso progetti innovativi che richiedono alle aziende di sviluppare competenze pratiche attraverso l’esperienza diretta. Pertanto, è fondamentale che le PMI collaborino con le università per sviluppare programmi di up-skilling e re-skilling, creando sinergie che rendano possibile l’adozione di nuove tecnologie e modelli di business. Le università, da parte loro, devono essere pronte a rispondere alle esigenze del mercato, formando professionisti che sappiano affrontare le sfide poste dall’intelligenza artificiale.