Per la quarta volta ho deciso di raggiungere la calda ed assolata Sicilia, terra dell’estremo sud Italia circondata dal nostro meraviglioso Mediterraneo, perché chiederete voi. Beh la risposta è molto ampia, tanto quanto l’ estensione della Sicilia, tanto quanto l’accoglienza dei siciliani, tanto quanto lo stupore di fronte ai suoi paesaggi e tanto quanto ancora tanti altri motivi. Comincerò premettendo che seppur si tratta della mia quarta visita, ancora ce ne sono di cose che non ho visto e che quindi mi fanno ben sperare per il prossimo anno, e premetto pure che tutte le volte che sono arrivata qui il mio angolo d’azione è sempre stato quello nord occidentale, compreso cioè, per capirci, tra Palermo, San Vito Lo Capo e Sciacca, del quale vi parlerò in questo post. Il mio racconto di viaggio di quest’ultima vacanza vuole essere quindi un insieme di consigli su posti da vedere che molto spesso passano in secondo piano davanti al mare meraviglioso che queste coste offrono. Buona lettura!
Le Saline della Laguna, o saline di Ettore Infersa, si trovano sul litorale che collega Trapani con Marsala anche detta la via del Sale. Si tratta di un territorio dalle acque purissime, ricchissime di Posidonia Oceanica, un’ottimo bioindicatore, dove durante la migrazione vengono a rifocillarsi i fenicotteri rosa e dove vengono estratte altissime quantità di sale. Dalla laguna, così chiamata anche se laguna non è infatti l’acqua è in continuo ricircolo naturale, si raggiunge per mezzo di un battello l’affascinante isola di Mothia, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, con un grande patrimonio di memoria fenicia.
Ovviamente abbiamo dedicato la nostra giornata alla visita di tutto lo Stagnone, compreso il mulino dove viene proposta anche una degustazione dei sali, biologici, integrali ed alcuni aromatizzati con spezie mediterranee.
Cosa siamo andati a fare in piena Valle del Belice? Oltre ad essere una culla di fertilità e ad avere dei paesaggi mozzafiato, in questa parte di Sicilia, a Castelvetrano in particolare c’è un luogo dove si portano avanti le origini di questa terra, i suoi semi, i grani antichi siciliani. Sto parlando dei Molini Del Ponte , dove Anna Drago ci ha portato indietro nel tempo coi suoi racconti di famiglia e con il suo entusiasmo e la sua gentilezza ci ha fatto visitare questo luogo dove nascono meraviglie.
Qui vengono moliti a pietra alcuni grani antichi siciliani, il tumminia, il perciasacchi ed il bidì ad esempio, che attraverso il lavoro della famiglia Drago sono stati recuperati. Qui si parla di filiera felice, ci dice Anna, perchè sono stati i contadini ad accettare spontaneamente il recupero di queste cultivar peraltro molto più difficili e a fare il prezzo al molino. In questi grani sono racchiusi gli aromi della vegetazione spontanea che cresce intorno, la camomilla, il finocchietto selvatico, il cardo, che donano alla farina e a tutto ciò che viene prodotto con quest’ultima, un sapore unico ed autentico.
Anna ci incanta coi suoi racconti di quando la nonna faceva i dolci con la Maiorca, o di quando la domenica mattina si andava a fare la fila presso le abitazioni private che panificavano con la farina nera (nera come la povertà) e per il paese si sprigionava un inebriante profumo di pane.
Vi consiglio vivamente di fare una gita qui a Castelvetrano, che oltre ad essere una cittadina in tipico stile siciliano racchiude questa antica tradizione di panificatori. Inoltre per i souvenir (o per voi stessi, come ho fatto io! ehehehe) qui ai Molini del Ponte potete acquistare tantissimi prodotti tipici, certificati bio, come la pasta di farro o di grani antichi e l’ ultima arrivata, la Sisilì, una birra Saison di grani antichi estremamente profumata.
Questa è stata la vera sorpresa della nostra vacanza, quando Giuseppe, il nostro amico nonchè fratello del nostro padrone di casa ( a proposito contattatemi se volete un consiglio sulla sistemazione!)ci parlò di questa cittadina, siamo rimasti davvero increduli. La voglia di visitarla poi è aumentata quando sul battello allo Stagnone di Marsala abbiamo conosciuto una critica d’arte che ci ha parlato con grande entusiasmo del Satiro Danzante.
“Sembrava che stesse aspettando di essere salvato”, sono le sue parole, cariche di entusiasmo e di stupore, lo stupore di chi conosce bene il mare e sa quanto sia stato straordinario l’evento del ritrovamento.
Sono felice di vedere che siete arrivati fin qui nella lettura, se vi è piaciuto questo articolo, come sempre condividetelo e fatemi sapere cosa ne pensate… al prossimo viaggio!