La rabbia che si fa sentire: proteste in tutta Italia contro la violenza sulle donne
La rabbia e la frustrazione si sono trasformate in azione in tutta Italia, in risposta al minuto di silenzio richiesto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per commemorare Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio. Gli studenti hanno organizzato flash mob, sit-in improvvisati e manifestazioni per dare voce a chi non ce l’ha più. La protesta si è diffusa anche sui social media, con foto di Giulia che vengono condivise insieme a messaggi di sostegno e prese di posizione contro la violenza di genere.
La mobilitazione sul web e le iniziative sul territorio
La rabbia e la determinazione si sono riversate anche sul web, con disegni e messaggi che esprimono solidarietà e amore per Giulia. In molte città italiane si sono organizzati flash mob e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza sulle donne. A Firenze, il sindaco Dario Nardella ha annunciato un flash mob in piazza della Signoria, mentre a Roma si terrà la terza tappa di ‘Corri per il Verde’, dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Anche a Lampedusa e Ferrara sono state organizzate iniziative per ricordare Giulia e tutte le vittime di femminicidio.
Murales e sit-in per non dimenticare
La memoria di Giulia è stata onorata con un murale a Cagliari, dove è stata dipinta la frase “È stato il vostro bravo ragazzo, non è amore, è femminicidio”. A Treglio, un affresco intitolato ‘Da Franca Viola a Mahsa Amini: il diritto di dire NO!’ verrà presentato il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Sit-in sono stati organizzati a Roma e Milano, per ricordare Giulia e per dare forza alla sua sorella Elena e a tutte le persone che hanno perso una persona cara a causa della violenza di genere.
Il ricordo di Giulia nei luoghi che l’hanno vista crescere
Il ricordo di Giulia è stato reso tangibile anche nei luoghi che l’hanno vista crescere. Gigantografie della ragazza sono state esposte sulle pareti del Municipio di Vigonovo e della Biblioteca del polo culturale di Saonara, paesi in cui Giulia ha vissuto. Questi gesti simbolici sono un modo per mantenere viva la memoria di Giulia e per continuare a lottare contro la violenza sulle donne.
La rabbia e la determinazione delle persone che si sono mobilitate in seguito alla morte di Giulia Cecchettin dimostrano che la società non può più rimanere in silenzio di fronte alla violenza di genere. Le iniziative sul territorio e sul web sono un segnale forte che chiede un cambiamento radicale nella cultura e nelle istituzioni. La manifestazione indetta da ‘Non una di meno’ il 25 novembre al Circo Massimo sarà un’occasione per unirsi e continuare a lottare per un mondo in cui le donne possano vivere libere dalla paura e dalla violenza.