Riscoperta di un tesoro barocco
La chiesa di San Luigi de’ Francesi, un autentico capolavoro del barocco romano , ha recentemente riacquistato il suo antico splendore grazie al restauro della macchina delle Quarant’ore. Questo straordinario dispositivo, che in passato illuminava la liturgia con oltre 200 candele , è stato oggetto di un meticoloso intervento, frutto di un’iniziativa che ha unito esperti e appassionati di arte sacra .
Un’illuminazione teatrale
Marco Frascarolo, designer della luce e ingegnere, ha descritto la macchina come una “macchina teatrale” capace di inondare la chiesa di luce . La nuova illuminazione, progettata in occasione del Giubileo , ha trasformato l’atmosfera dell’edificio, esaltando i celebri dipinti di Caravaggio che decorano le sue pareti. In collaborazione con Federico Ognibene, Frascarolo ha sviluppato un sistema innovativo che utilizza candele LED al posto delle tradizionali, garantendo sicurezza senza compromettere l’effetto scenico.
La storia della scoperta
A raccontare la storia di questa scoperta è Fra Renaud Escande, amministratore dei Pii Stabilimenti della Francia . La sua narrazione prende avvio dall’incendio di Notre Dame de Paris, che ha spinto le autorità a ispezionare chiese in tutto il mondo, inclusa Roma. Durante queste ispezioni, è emerso un tesoro inaspettato : un insieme di travi di legno, inizialmente destinate alla distruzione, si è rivelato essere parte della macchina delle Quarant’ore. “Abbiamo deciso di restaurarla per riprodurre questa antica liturgia a San Luigi de’ Francesi”, ha spiegato Fra Renaud.
Un’opera d’arte in legno
La macchina, che si erge maestosa per 12 metri , non è una macchina nel senso tradizionale, ma un’opera d’arte in legno concepita per esaltare il Santissimo Sacramento durante la Settimana Santa . Originariamente illuminata da quasi 300 candele , è stata adattata alle normative di sicurezza con un sistema di illuminazione che simula l’effetto delle fiamme . “È un muro di luce che avvolge Gesù”, ha commentato Fra Renaud, sottolineando l’importanza di mantenere viva la tradizione della liturgia delle Quarantore , risalente alla Controriforma .
Dettagli artistici e storici
La macchina delle Quarantore, composta da 27 pannelli di abete dipinti , presenta un tronetto per l’esposizione eucaristica, selezionato tra gli oggetti ritrovati. La tecnica pittorica utilizzata è simile a quella delle scenografie teatrali , con colori legati a colla animale, suggerendo una lavorazione rapida e artigianale. Fra Renaud ha indicato che, sebbene la datazione sia complessa, gli elementi di assemblaggio suggeriscono che l’opera possa risalire agli inizi dell’ Ottocento , piuttosto che al periodo barocco .
Un nuovo inizio per la chiesa
La rinascita della macchina delle Quarant’ore rappresenta non solo un trionfo di restauro, ma anche un richiamo alla storia e alla spiritualità che permeano la chiesa di San Luigi de’ Francesi. Con l’illuminazione rinnovata e il restauro completato, questo luogo sacro si prepara a riaccogliere fedeli e visitatori , offrendo un’esperienza unica di bellezza e devozione.