Il film ‘Conclave’, diretto dall’acclamato Edward Berger, esplora i complessi e avvolti in segretezza eventi legati all’elezione di un nuovo Papa, alla luce delle più recenti sfide morali che la Chiesa Cattolica si trova ad affrontare. Isabella Rossellini, che interpreta sorella Agnes, dialoga con Adnkronos rivelando il lavoro di ricerca che ha accompagnato la realizzazione del film e l’importanza di rappresentare un’istituzione tanto venerata quanto controversa. Il lungometraggio, ora al cinema grazie a Eagle Pictures, affronta i temi attuali che si intrecciano con quelli del passato, ponendo interrogativi universali su fede e morale.
La trama di ‘Conclave’ ruota attorno alla morte improvvisa di un Papa amato, evento che segna l’inizio di un processo di elezione del suo successore. Il Cardinale Lawrence, interpretato da Ralph Fiennes, assume un ruolo cruciale nella gestione di un evento ricco di tensione e delicati equilibri, dove ogni azione è sottoposta alla lente delle aspettative pubbliche e delle pressioni interne. I leader della Chiesa si chiudono all’interno delle storiche sale vaticane, dando vita a un intrigo caratterizzato da complotti, alleanze e tradimenti.
Mentre i Cardinali discutono sulla direzione futura della Chiesa, un oscuro segreto emerge dal passato, minacciando di compromettere le fondamenta morali dell’istituzione. La narrazione si tinge di suspence, rendendo i telespettatori testimoni di un contesto tanto affascinante quanto inquietante. Le dinamiche di potere, che troppo spesso rimangono nell’ombra, vengono portate alla luce, offrendo a chi assiste l’opportunità di riflettere su questioni che sfidano i confini tra sacro e profano.
Isabella Rossellini, nel ruolo di sorella Agnes, presenta un personaggio che, pur aderendo ai principi della Chiesa, si discosta dalle convenzioni. Pur accettando la gerarchia patriarcale, il suo personaggio dimostra di possedere un’autorità morale che trascende le normali regole ecclesiastiche. La sua figura diventa un simbolo di ascolto e osservazione critica, in grado di cogliere le sfide interne al conclave senza esser coinvolta nei conflitti di potere.
L’attrice descrive il suo ruolo come una grande sfida: “È stato bellissimo interpretare un personaggio che non ha dialogo, ma ha un’enorme presenza”. Questa scelta creativa permette a Rossellini di comunicare attraverso la presenza fisica e la gestualità, tracciando un ritratto potente di una donna che, pur rimanendo in silenzio, riesce a trasmettere messaggi profondi e incisivi. La sua esperienza personale, con radici in una famiglia di forti connotazioni religiose, arricchisce ulteriormente la sua interpretazione e conferisce autenticità al suo personaggio.
L’attrice condivide le sue memorie di crescita a Roma, tra le suore e la Chiesa, rivelando come queste esperienze informino il suo approccio a personaggi come sorella Agnes. La presenza autorevole delle suore nella sua infanzia la stimola a riflettere sui temi di autorità e devozione, offrendo un legame personale profondo con il ruolo che interpreta. La sua storia personale diventa così parte integrante della costruzione del personaggio, mescolando riflessioni private con una rappresentazione artistica.
Rossellini punta a sottolineare un messaggio forte proveniente dal personaggio di Lawrence: “La certezza è un peccato perché non ci permette di ascoltare e di capire”. Questo concetto invita ad un’apertura mentale, proponendo il dubbio come strumento fondamentale per la crescita spirituale e personale. La filosofia alla base di questa riflessione ha emozionato l’attrice, che ha trovato in essa una motivazione potente per abbracciare il suo ruolo nel film.
‘Conclave’ si propone non solo come un’opera cinematografica ma come un invito a esplorare questioni quotidiane che coinvolgono la fede, la morale e la complessità dell’essere umano dentro un’istituzione secolare e sacra al contempo. La visione proposta da Isabella Rossellini e da tutto il cast rappresenta un’interessante opportunità di confronto con le sfide attuali della Chiesa e della società moderna.