La conoscenza di Pio XII sui lager: una nuova lettera emerge

Sdegno e proteste in Polonia per un gruppo di deputati No vax del partito Konfederacja di estrema destra che si sono fotografati davanti al Parlamento sotto la scritta "Il vaccino ti renderà libero" ispirata dal tragico annuncio "Arbeit macht frei" (Il lavoro ti renderà libero) all'ingresso principale del campo dello sterminio nazista Auschwitz, 15 Dicembre 2021. ANSA/ansa@onet.pl

Il Papa Pio XII era consapevole di ciò che stava accadendo nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Una lettera datata 14 dicembre 1942, scritta da un gesuita tedesco di nome Lothar König, testimonia questo fatto. König era l’uomo di collegamento tra l’arcivescovo di Monaco, un nemico del nazismo, e il Vaticano. La lettera è stata consegnata al padre Robert Leiber, segretario del Papa, e parla di Dachau e Auschwitz, descrivendo l’orribile sterminio che avveniva quotidianamente.

La scoperta di questa lettera è stata fatta da Giovanni Coco, archivista e ricercatore presso l’Archivio Vaticano, che ha rivelato a Massimo Franco dell’importanza straordinaria di questo documento. Il clima di minaccia che si respirava in Vaticano durante quegli anni a causa dei nazisti è ulteriormente testimoniatato da un pugnale con la svastica delle SS, che è stato trovato nell’appartamento di Pio XII. È stato Giovanni XXIII a trovarlo e a chiedere spiegazioni all’allora sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Dell’Acqua. Quest’ultimo, non sapendo nulla dell’oggetto, si è rivolto a suor Pascalina Lenhert, la governante di Pio XII, per ottenere delle informazioni. Suor Pascalina ha rivelato che il pugnale era stato portato in udienza da un membro delle SS che aveva l’intenzione di usarlo contro il Papa. Tuttavia, il soldato si era pentito e aveva deciso di donarlo al Papa.

Giovanni Coco sottolinea l’importanza di fare chiarezza su questi avvenimenti, al fine di comprendere la terribile stagione in cui Pio XII ha guidato la Chiesa. Questi fatti dimostrano la consapevolezza del Papa riguardo all’orrore dell’Olocausto e il clima di minaccia che circondava il Vaticano durante la guerra.