Greta Olivo esordisce con “Spilli”, un romanzo che affronta il tema della perdita della vista
La giovane scrittrice romana Greta Olivo, classe ’93, fa il suo esordio letterario con “Spilli”, un romanzo che esplora il tema della perdita della vista. A differenza del genere fantasy, Olivo adotta uno stile realistico e dettagliato nelle sue descrizioni.
La protagonista del romanzo è Livia, una ragazza adolescente affetta da una malattia agli occhi. Livia vive a Roma, nella zona nord della città, e proviene da una famiglia borghese. Frequenta il liceo classico e ha una grande passione per l’atletica, amando correre e gareggiare.
Nella nota finale, l’autrice rivela di essersi ispirata in parte al racconto di Anna Maria Ortese, “Un paio di occhiali”, contenuto nella raccolta “Il mare non bagna Napoli” del 1953. Il titolo “Spilli” deriva dalle lettere impercettibili che si devono leggere sul tabellone dell’oculista, come descritto da Ortese.
Nel racconto di Ortese, la protagonista è una bambina miope che, indossando gli occhiali per la prima volta, si rende conto della miseria che la circonda. Le lenti, tanto desiderate, diventano insopportabili perché mostrano una realtà che la fa soffrire.
Nel caso di Livia, la protagonista di “Spilli”, la paura è causata dall’improvvisa oscurità in cui si trova. Ha il terrore di non poter realizzare i suoi desideri a causa della sua condizione visiva.
Greta Olivo si ispira a una varietà di autori italiani, tra cui Ortese e Lalla Romano, e a voci internazionali contemporanee come la canadese Miriam Toews, citata in esergo.
Per rendere credibili le scene narrate nel romanzo, l’autrice ha trascorso un periodo in una struttura specializzata nella riabilitazione e nell’inclusione sociale delle persone con disabilità visiva.
“Spilli” affronta in modo sensibile e realistico il tema della perdita della vista, offrendo una prospettiva unica sulle sfide e le paure affrontate da chi vive con questa condizione.
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