Abdesalem Lassoued, il tunisino responsabile dell’attacco a colpi di kalashnikov a Bruxelles, ha avuto un passato in Italia. Nel 2011 è sbarcato a Lampedusa e ha attirato l’attenzione delle autorità come individuo radicalizzato. Questo percorso è simile a quello di altri autori di attentati jihadisti in Europa, come Anis Amri, responsabile dell’attacco a Berlino nel 2016.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato i pericoli per la sicurezza in Europa legati all’immigrazione illegale durante una riunione con i membri del Consiglio dell’Unione. Ha affermato che non si possono permettere titubanze, poiché la sicurezza dei cittadini europei è in gioco.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha assicurato che l’attenzione in Italia è “elevatissima” a seguito degli attacchi in Belgio e Francia. Ha sottolineato come il conflitto in Medio Oriente possa portare a radicalizzazioni islamiste e ha affermato che, sebbene al momento non ci siano evidenze concrete di rischio terroristico per l’Italia, la situazione richiede un elevato livello di attenzione.
I fronti da monitorare per prevenire attacchi terroristici sono molteplici e alcuni, come l’azione di un singolo individuo, sono molto difficili da prevedere. La sorveglianza è stata rafforzata sugli obiettivi sensibili, ma come dimostrano gli attacchi in Belgio e Francia, le azioni terroristiche possono verificarsi in luoghi imprevedibili.
Si osserva una chiamata alla jihad globale, con un ritorno in primo piano della questione palestinese come leva di propaganda per le centrali islamiste. Si diffondono immagini efferate di uccisioni di “infedeli” e si invitano gli estremisti ad agire ovunque. Il rischio è che emuli o cellule dormienti rispondano a queste chiamate.
Si stanno conducendo indagini sulle possibili conoscenze italiane di Abdesalem Lassoued. Nel suo passato in Italia, è stato fotosegnalato a Lampedusa e identificato come individuo radicalizzato. Inoltre, sono stati effettuati arresti per terrorismo di due egiziani a Milano, accusati di propaganda e proselitismo digitale per conto dell’ISIS.
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