Il Governo italiano ha deciso di reintrodurre i controlli alle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen. La decisione è stata presa a causa dell’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto contro Israele, che ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. La Slovenia ha annunciato che introdurrà a sua volta controlli ai confini con la Croazia e l’Ungheria.
Palazzo Chigi comunica la decisione
Palazzo Chigi ha comunicato la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in conformità al Regolamento Ue 2016/339. Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha informato il suo omologo sloveno, Bostjan Poklukar, della decisione. La misura è stata comunicata anche alle istituzioni europee e ai ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen.
Motivazioni della decisione
L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco contro Israele, ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. Inoltre, l’Italia è soggetta a una costante pressione migratoria, con un aumento del 85% degli arrivi sulle coste italiane rispetto al 2022. Solo nella regione del Friuli Venezia Giulia, sono state individuate 16.000 persone entrate irregolarmente nel paese dall’inizio dell’anno.
Rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo
Il Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno ha confermato la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo. Le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non sono ritenute adeguate a garantire la sicurezza richiesta. I controlli saranno attuati dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, prorogabili secondo il Regolamento Ue 2016/339. Saranno adottate modalità di controllo proporzionate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci.
Reazioni politiche
La decisione del Governo italiano è stata accolta positivamente dalla Lega, che ha definito l’annuncio un’ottima notizia. La Lega ha sottolineato l’importanza di difendere l’Italia e i suoi confini, anche alla luce della mutata situazione internazionale.
Sospensioni del Trattato di Schengen
Il trattato di Schengen è stato sospeso dai Paesi membri dell’Unione europea 387 volte dal 2006 a oggi. L’Italia ha adottato questa decisione per la prima volta per questioni di sicurezza legate all’aumento del livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. Recentemente, l’Austria ha reintrodotto i controlli al confine con la Repubblica Ceca e la Germania ha fatto lo stesso al confine con Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia a causa della forte pressione migratoria.