Israele: Le 5 tappe per il rilascio e la liberazione di oggi e domani

Una decisione difficile ma necessaria: Netanyahu annuncia l’accordo per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas

Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha definito la decisione del governo di approvare l’accordo per la liberazione di 50 ostaggi rapiti da Hamas come una scelta difficile ma giusta. Secondo i media israeliani, l’intesa porterà alla liberazione di 30 bambini, 8 madri e altre 12 donne, con il rilascio previsto a partire da domani. Inoltre, verrà dichiarato un cessate il fuoco di 4 giorni nella Striscia di Gaza. In cambio di ogni ostaggio liberato, Israele rilascerà 3 palestinesi attualmente detenuti. L’accordo prevede anche la consegna di carburante e aiuti umanitari nell’enclave.

Il via libera del governo all’intesa: i dettagli del piano e i voti a favore

La decisione del governo di approvare l’accordo è stata preceduta dal via libera del gabinetto di guerra. I voti a favore sono stati 19 esponenti del Likud di Benjamin Netanyahu, 5 del partito di Unità Nazionale di Benny Gantz e 6 del partito ultra ortodosso Shas. Secondo quanto riportato da Channel 12, i primi ostaggi verranno rilasciati a partire da domani, con gruppi di 12 donne e bambini liberati ogni giorno.

Il processo di rilascio in 5 fasi: come avverrà la liberazione degli ostaggi

L’ufficio del primo ministro ha delineato il processo di rilascio e trasferimento degli ostaggi. Il protocollo potrebbe subire modifiche nelle prossime ore. La prima fase prevede che Hamas consegni gli ostaggi alla Croce Rossa. Nella seconda fase, donne e bambini verranno portati ai rappresentanti delle forze di difesa israeliane. La terza fase prevede controlli medici e il trasferimento in uno dei cinque centri allestiti per l’incontro con le famiglie. Nella quarta fase, medici e membri della sicurezza valuteranno se gli ostaggi possono essere interrogati. Infine, nella quinta fase, alcuni ostaggi potrebbero rispondere alle domande per fornire informazioni utili.

Netanyahu: “La guerra continua”

Il primo ministro Netanyahu ha definito l’accordo una decisione difficile ma giusta, sottolineando il contributo del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel migliorare le condizioni dell’accordo. Netanyahu ha affermato che la guerra continua e che il ritorno degli ostaggi è una priorità assoluta. Ha inoltre dichiarato che la guerra prevede fasi e che il ritorno degli ostaggi seguirà un percorso ben definito.