Il governo italiano ha aumentato le misure di sicurezza in risposta all’attacco ad Israele, temendo possibili atti criminali emulativi nel paese. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha disposto un rafforzamento delle misure di prevenzione e un innalzamento del livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo. Nonostante non siano segnalate pianificazioni ostili verso l’Italia al momento, il Viminale ha messo in evidenza tutti i potenziali elementi di rischio da monitorare attentamente nei prossimi mesi.
Le elezioni del Parlamento Ue, che si terranno in primavera, potrebbero essere un’occasione per chiunque voglia destabilizzare. L’attacco di Hamas ha ridato forza alla galassia islamista in Europa, che sembrava in fase recessiva dopo gli attentati degli anni scorsi. Pertanto, il governo italiano ha invitato a rafforzare la vigilanza a 360 gradi verso ogni possibile obiettivo.
I Comitati provinciali per la sicurezza in tutta Italia hanno potenziato i presidi per tutelare i target israeliani, come sinagoghe, ambasciate e interessi commerciali. In particolare, a Roma, dove si terrà la cerimonia per l’80° anniversario del rastrellamento delle SS nel Ghetto, sono state adottate misure di sicurezza speciali. In generale, si è prestata attenzione a tutti gli eventi che richiamano folle, stazioni, aeroporti e luoghi simbolo delle città.
È stata intensificata la raccolta di informazioni per individuare eventuali progetti terroristici. Sono monitorati gli ambienti islamici più radicali, le carceri e la rete, dove le immagini delle uccisioni di civili israeliani vengono condivise e utilizzate per promuovere la jihad. Inoltre, è stato potenziato il focus sull’immigrazione, sia via mare che attraverso la rotta balcanica, per verificare la presenza di terroristi tra i migranti irregolari che cercano di entrare in Europa.
L’intelligence italiana ha intensificato gli scambi informativi con le strutture analoghe dei Paesi del Medio Oriente. Ciò è particolarmente importante considerando che molte partenze avvengono da aree a forte presenza jihadista.
Sono monitorati i gruppi palestinesi storicamente attivi in Italia, che sono stati accusati in passato di raccogliere fondi per finanziare Hamas. Sarà effettuata un’analisi dei movimenti bancari e si presterà attenzione anche ai circoli di sinistra e agli antagonisti che tradizionalmente sostengono la causa palestinese. Si prevedono manifestazioni di protesta di piazza a seguito della dura reazione di Israele.