Israele-Hamas: Accordi per ostaggi secondo il criterio ‘1 a 3’ – Cosa concede Netanyahu

Possibile accordo imminente per la liberazione degli ostaggi a Gaza

Secondo il Jerusalem Post, potrebbero essere definiti a breve i dettagli di un accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Axios, citando fonti informate sugli sviluppi, riporta che l’accordo potrebbe essere annunciato oggi stesso dai mediatori del Qatar e che il governo israeliano potrebbe riunirsi per l’approvazione. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “stiamo facendo progressi” sulla liberazione degli ostaggi e si spera in “buone notizie” a breve.

L’accordo proposto prevede la liberazione di circa 50 minori israeliani e delle loro madri in cambio di quattro giorni di cessate il fuoco. Secondo il criterio proposto, noto come “‘uno a tre'”, Hamas dovrebbe rilasciare tre prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano liberato. Nella prima fase dell’accordo, Hamas dovrebbe liberare 50 donne e bambini trattenuti a Gaza, mentre Israele dovrebbe rilasciare circa 150 detenuti palestinesi, principalmente donne e minori.

Durante i quattro giorni di cessate il fuoco, Israele consentirebbe l’arrivo giornaliero di circa 300 camion di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza tramite l’Egitto. Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, dal 21 ottobre sono stati ricevuti un totale di 1.353 camion di aiuti umanitari, pari a circa 42 camion al giorno. Tuttavia, secondo le stime delle Nazioni Unite, sono necessari circa cento camion di aiuti al giorno per soddisfare le esigenze della popolazione di Gaza, che è stata colpita dalle operazioni israeliane dal 7 ottobre.

Nella seconda fase dell’accordo, Hamas potrebbe rilasciare altri 50 ostaggi israeliani, tra cui donne, bambini e anziani, in cambio di una proroga del cessate il fuoco da parte di Israele. Israele rilascerebbe un numero di prigionieri palestinesi in linea con il criterio adottato nella prima fase dell’accordo.

Se l’accordo diventasse realtà, rappresenterebbe il primo risultato diplomatico dall’attacco del 7 ottobre. Alcuni degli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza hanno la doppia cittadinanza.