Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha dichiarato che l’apertura di un secondo fronte con Israele è possibile se dovessero continuare i “crimini di guerra” contro i palestinesi e il blocco a Gaza. Ha espresso queste parole durante il suo incontro con il premier libanese Najib Miqati e il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, in Libano.
Analisi Usa: “attacco massiccio” di Hezbollah improbabile
Secondo un documento dell’intelligence Usa, un attacco massiccio da parte di Hezbollah è improbabile. Nonostante sia considerato il gruppo non statale più pesantemente armato al mondo, gli esperti ritengono che Hezbollah si attenga ai suoi modelli storici di evitare vittime e rispondere in modo proporzionale alle provocazioni.
Israele si muove su una linea sottile tra Gaza e Libano
Israele si trova in una situazione delicata tra Gaza e Libano, aspettando la prossima mossa di Hezbollah. L’esercito israeliano dovrà decidere se concentrarsi su un solo fronte o affrontare entrambi contemporaneamente. Gli Stati Uniti non hanno riscontrato un rafforzamento di forze da parte di Hezbollah al confine.
Hezbollah non è disposto a unirsi a Hamas, secondo funzionari Usa
Funzionari di alto livello dell’Amministrazione Usa non credono che Hezbollah sia disposto a unirsi a Hamas. Nonostante ciò, esistono fattori che potrebbero destabilizzare l’equilibrio tra Israele e Hezbollah, come l’incapacità di Hezbollah di frenare i militanti palestinesi attivi in Libano.
Israele e Hezbollah si mantengono pronti all’uso della forza
Secondo un documento ottenuto dal Washington Post, sia Israele che Hezbollah si sono preparati all’uso della forza, ma fino ad ora hanno evitato vittime e risposte sproporzionate. Tuttavia, l’incapacità di Hezbollah di frenare i militanti palestinesi in Libano potrebbe mettere a rischio l’equilibrio.
Hezbollah cerca di cambiare le regole del gioco
Secondo gli esperti, Hezbollah sta cercando gradualmente di cambiare le regole del gioco nella regione. Nonostante le dichiarazioni di solidarietà e protesta, il gruppo ha adottato una posizione moderata dopo l’attacco di Hamas in Israele. Tuttavia, il rischio di escalation e di errori di calcolo rimane alto.