Cisgiordania: un’escalation di violenza che preoccupa gli analisti
Prima dell’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre, gli esperti temevano che la Cisgiordania potesse essere una scintilla per un’escalation di violenza. Durante l’anno, si è verificato un aumento dei conflitti tra palestinesi e coloni israeliani, incoraggiati da ministri di estrema destra nel governo di Benjamin Netanyahu. Prima dell’attacco, il 2023 era già stato l’anno più sanguinoso per i palestinesi in Cisgiordania negli ultimi 20 anni.
Gruppi per i diritti umani hanno documentato un aumento degli attacchi da parte dei coloni, tra cui assalti, vandalismo e distruzione di proprietà palestinesi. Secondo un’organizzazione israeliana, i coloni hanno attaccato i palestinesi in almeno 62 luoghi diversi in 100 occasioni dal 7 al 22 ottobre. I ministri del governo israeliano e altri funzionari sostengono questa violenza, mentre le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato centinaia di palestinesi.
La situazione in Cisgiordania è diventata ancora più allarmante dopo l’attacco di Hamas. I coloni sembrano agire con impunità, intensificando gli attacchi contro i pastori e gli agricoltori palestinesi per espellere le comunità dalla loro terra. Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale ha ordinato l’acquisto di 10.000 fucili per le squadre di sicurezza civili nelle città vicine al confine e nelle colonie in Cisgiordania.
La comunità internazionale, compreso il presidente americano Joe Biden, è preoccupata per la violenza dei coloni e chiede una soluzione pacifica. In Cisgiordania, molti palestinesi si preparano al peggio. La diplomazia è fondamentale per evitare un’escalation e proteggere la popolazione civile palestinese.