Secondo il quotidiano russo Kommersant, un membro della delegazione di Hamas in visita a Mosca ha dichiarato che il gruppo ha bisogno di tempo per localizzare tutti gli ostaggi sequestrati durante l’attacco del 7 ottobre. Al momento, sembra che non ci sia una mappa precisa delle persone sequestrate, poiché sono detenute da diversi gruppi nella Striscia di Gaza. Hamas ha affermato che circa 50 ostaggi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani.
Durante i colloqui a Mosca tra la delegazione di Hamas e il viceministro degli Esteri russo, si è discusso del rilascio immediato degli ostaggi stranieri trattenuti nella Striscia di Gaza e dell’evacuazione dei cittadini russi e di altri cittadini stranieri dal territorio palestinese. L’incontro è stato incentrato sulla questione degli ostaggi.
Il Qatar rivedrà i suoi rapporti con Hamas dopo la crisi degli ostaggi seguita all’attacco del 7 ottobre, secondo il Washington Post. Durante un incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e l’emiro del Qatar, si è raggiunto un accordo per la gestione dei rapporti con Hamas. Non è ancora chiaro se ciò porterà all’espulsione dei leader di Hamas dal Qatar.
L’accordo mira a bilanciare l’obiettivo a breve termine degli Stati Uniti di salvare gli ostaggi con l’obiettivo a lungo termine di isolare Hamas dopo l’attacco in Israele. Il Qatar ha svolto un ruolo chiave nel garantire il rilascio degli ostaggi e nel facilitare la comunicazione con Hamas su questioni urgenti, come gli aiuti umanitari a Gaza e il passaggio sicuro di palestinesi-americani fuori dalla Striscia di Gaza.
L’ospitalità del Qatar verso i leader politici di Hamas e la presenza del loro ufficio a Doha sono state oggetto di critiche da parte dei repubblicani al Congresso e di altri sostenitori di una linea dura filo-israeliana.