Irene Pivetti, ex presidente della Camera, ha respinto categoricamente le indiscrezioni di stampa che la coinvolgono in presunti rapporti con la camorra. La Procura di Busto Arsizio sta indagando sulla vicenda delle mascherine ‘fasulle’ e ha ipotizzato reati come frode in forniture pubbliche, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Tuttavia, Pivetti ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse “pura diffamazione e calunnia”.
In un’intervista all’AdnKronos, Irene Pivetti ha dichiarato di non avere idea di come siano nate queste affermazioni e ha definito le accuse come “fango privo di qualsiasi riscontro reale”. Ha sottolineato di aver sempre agito con correttezza, rispettando le leggi e le persone. Inoltre, ha evidenziato che tali accuse non onorano l’alto ufficio istituzionale che ha ricoperto.
Secondo alcune testate, la richiesta di rinvio a giudizio del pm Ciro Caramore conterrebbe informazioni sui presunti contatti di Irene Pivetti con personaggi vicini a clan camorristici. Tuttavia, l’ex presidente della Camera ha respinto tali affermazioni, definendole infondate e basate su diffamazione e calunnia.
Nonostante le accuse, Irene Pivetti si è detta fiduciosa che il buon senso possa prevalere e che questa vicenda possa essere chiusa al più presto come merita. Ha sottolineato l’importanza di fare chiarezza e di respingere le accuse infondate che le sono state mosse.
Irene Pivetti ha definito l’accusatore come una persona accecata dall’odio, che non onora l’alto ufficio istituzionale che ricopre. Ha ribadito di aver sempre agito con correttezza e rispetto delle leggi, e ha respinto fermamente le affermazioni che la coinvolgono in presunti legami con la camorra.
Irene Pivetti ha respinto con fermezza le accuse di legami con la camorra, definendole diffamazione e calunnia. Ha sottolineato di aver sempre agito correttamente e con rispetto delle leggi e delle persone. La speranza è che il buon senso possa prevalere e che questa vicenda possa essere chiusa al più presto.
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