Innovazione agricola: necessaria una programmazione stabile per la meccanizzazione del settore

Il convegno “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura” evidenzia la necessità di riforme per migliorare sicurezza, sostenibilità e accesso ai finanziamenti nel settore agricolo italiano.
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La filiera agricola italiana si è recentemente riunita in un convegno organizzato al Minacce e Sostenibilità Ambientale per discutere un tema cruciale: l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo. Durante l’evento, dal titolo “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura-impatto e futuro delle misure per la meccanizzazione agricola“, è emersa un’urgente richiesta di riforma dalla comunità agricola. I partecipanti hanno sottolineato la necessità di una programmazione strutturata che possa garantire accessibilità e sostenibilità per gli agricoltori, riducendo la burocrazia attraverso la semplificazione dei molteplici bandi esistenti.

La situazione attuale nell’agricoltura italiana

Nel panorama agricolo italiano ci sono circa 1,5 milioni di macchine agricole immatricolate prima del 1996, molte delle quali non sono dotate dei basilari sistemi di sicurezza essenziali. Senza dispositivi come cinture di sicurezza e rollbar di protezione, queste macchine rappresentano non solo un pericolo per chi le utilizza, ma contribuiscono anche a un significativo inquinamento atmosferico. I dati parlano chiaro: sono legati a circa 120 decessi all’anno, motivo per cui si rende imperativo il rinnovo del parco macchine. Le istanze raccolte nel convegno indicano che la transizione verso un’industria più sicura ed ecologicamente sostenibile è non solo auspicabile, ma essenziale per il progresso del settore.

Il presidente di Federacma, Andrea Borio, ha evidenziato durante il convegno come la competitività e l’efficienza degli agricoltori italiani possano essere migliorate solo attraverso investimenti mirati nell’innovazione e nella meccanizzazione. Tuttavia, ha anche sottolineato l’importanza di una visione a lungo termine, che richiede uno strumento unico che possa superare la frammentazione attuale dei bandi governativi, creando così un ambiente favorevole per l’innovazione. Inoltre, il “cortocircuito” generato dai diversi bandi ha costretto gli agricoltori a una frenetica ricerca di finanziamenti, anziché consentire lo sviluppo strategico del settore.

Proposte per una nuova programmazione

La filiera agricola ha proposto un piano articolato che prevede un singolo strumento di supporto per un periodo di 5-7 anni. Questo piano è concepito per accompagnare un pacchetto di incentivi adattabili ai vari obiettivi che il settore deve affrontare. Tra le misure suggerite vi è il rinnovo del parco macchine, con una particolare attenzione all’acquisto di mezzi moderni e tecnologicamente avanzati, che possano implementare pratiche di agricoltura di precisione. Inoltre, è fondamentale dedicare attenzione a programmi di sostegno per i giovani agricoltori e le imprenditrici donne, nonché per le aree svantaggiate.

Le proposte includono anche iniziative per la riduzione dell’impatto ambientale, incentivando l’acquisto di macchine a trazione green. Un aspetto cruciale di queste proposte è la necessità di semplificare il carico burocratico, rendendo l’accesso ai contributi pubblici più snodato e intuitivo. Ciò si può ottenere applicando procedure autodichiarative e minimizzando la produzione documentale, richiedendo invece rendicontazione solo a risultato ottenuto.

Un futuro per il settore agricolo

Riforme efficaci e tempestive sono la chiave per garantire un futuro sostenibile all’agricoltura italiana. L’adozione di strumenti di supporto ristrutturati e più efficienti sarà fondamentale per mettere gli agricoltori nelle condizioni di investire in tecnologie moderne e pratiche sostenibili. Solo così sarà possibile non solo migliorare le condizioni di lavoro e di vita di chi opera nel settore, ma anche contribuire alla salute ambientale del Paese, proseguendo verso una agricoltura più responsabile e sicura. La sinergia tra istituzioni, associazioni e agricoltori risulta quindi cruciale per affrontare queste sfide e costruire un futuro florido per la meccanizzazione agricola.

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